Isabella Rossellini incanta Vicenza con il suo “sorriso di Darwin”

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Isabella Rossellini incanta il pubblico del Teatro Comunale di Vicenza
Isabella Rossellini incanta il pubblico del Teatro Comunale di Vicenza

È stata meravigliosa Isabella Rossellini, che per un’ora abbondante ha incantato il pubblico del Teatro Comunale di Vicenza con lo spettacolo “Darwin’s smile”, scritto da lei stessa e con la regia di Muriel Mayette-Holtz.

A metà tra il monologo e la lectio magistralis, “Darwin’s Smile” è una piece affascinante sul rapporto tra evoluzione ed espressività. Inizia con una serie di sequenze di cinema muto, prima proiettate solo con la musica, poi doppiate da Isabella Rossellini in modi diversi, con risultati drammatici o esilaranti. E questo è il punto, esordisce la protagonista: gli attori e le attrici del cinema muto dovevano esprimersi col viso, perché non avevano la possibilità di parlare. E le espressioni del viso, così come i gesti del corpo, sono la prima forma comunicazione, la più antica. Anche se pure la gestualità si evolve, c’è quella naturale, che accomuna tutti gli uomini, e quella legata alla cultura di un certo gruppo o un certo paese: il gesticolare italiano è unico al mondo e spesso poco comprensibile per gli altri, e certi cenni, come il sì o il no con la testa, non sono uguali dappertutto.

Il gesto privo di sovrastrutture sociali, continua a raccontare Isabella Rossellini, è quello che ci accomuna agli animali: anche loro comunicano con il corpo, con movimenti e versi che in alcuni casi, soprattutto con gli animali domestici, abbiamo imparato ad interpretare. E qui entra in scena il libro di Charles Darwin “L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali”. L’attrice rivela che sin da piccola ha amato gli animali e che, nel momento in cui la carriera di modella e attrice ha rallentato, ha preso una laurea in etologia. Ha guardato dentro al mondo di Darwin con curiosità e amore e ha scelto di condividerlo con gli spettatori con entusiasmo contagioso.

Lo spettacolo si snoda svelto, Isabella Rossellini usa tutto lo spazio scenico, le luci, il proiettore, le fotografie. Con pochi gesti, qualche rapido cambio d’abito e tanta autoironia riempie il palco di figure e personaggi. Ogni tanto dà spazio a brevi documentari girati in stile antico, oppure legge brevi passi dell’opera darwiniana. Incanta con la voce dolce e l’erre inconfondibile, spiazza quando con un guizzo improvviso diventa cane, gatto, gallina, addirittura pavone, l’animale che “faceva venire il mal di testa a Darwin” per via della sua coda vistosa che mal si inseriva nella sua teoria dell’evoluzione per selezione naturale.

Tra un animale e l’altro c’è spazio pure per qualche aneddoto lavorativo, sempre legato alla potenza dell’espressività e l’importanza dell’empatia, e per qualche ricordo dei genitori, in particolare la madre Ingrid Bergman, della quale racconta un gustoso aneddoto legato alla lavorazione del film Casablanca.

Il pubblico la segue incantato, ride con lei, si lascia coinvolgere nel gioco degli scambi di emozioni. Il finale arriva tranquillo, senza colpi di scena, e va bene così. L’attrice ringrazia, i vicentini applaudono calorosi. Una serata di qualità e la sensazione che Isabella Rossellini abbia regalato a tutti un pezzetto di sé.