Sanremo, Il Sole 24 Ore: “Rai fa il pieno di spot: obiettivo 56 milioni di raccolta”

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Amadeus Sanremo

Focus de Il Sole 24 ore, oggi in edicola, sulla raccolta pubblicitaria di Sanremo, pronto a scattare il 6 febbraio, e che potrebbe portare 56 milioni di euro. Come? L’analisi del quotidiano economico verte in particolare su un aspetto.

In particolare – scrivono Andrea Biondi Francesco Prisco – a destare attenzione fra gli addetti ai lavori è un’offerta solo Ctv (connected Tv), in modalità on demand su RaiPlay e solo su schermo delle smart tv, da 93 euro per mille contatti a listino. Un costo superiore di oltre il doppio rispetto a quello praticato per esempio da Netflix e che guarda da lontanissimo i 9,4 euro chiesti da YouTube”.

Amadeus, conduttore, direttore artistico di Sanremo e sempre più anchor man di punta di Mamma Rai, rappresenta una garanzia di successo, secondo l’analisi de Il Sole, contribuendo in maniera decisiva ad attrarre inserzionisti.

Superare quindi il record dei 50 milioni di raccolta della edizione numero 73 è apparso alla potata già da tempo, anche alla luce dalla fiducia ormai ‘personale’ che gli investitori ripongono in Amadeus, i cui quattro precedenti festival sono stati caratterizzati sempre dal segno più, sia per quanto riguarda gli ascolti che la raccolta.

Quest’ultima, dal 2020 al 2023, è stata caratterizzata da un incremento del 35,1% nonostante il complicatissimo biennio del Covid. Ecco allora che tra i partner istituzionali quest’anno fanno il loro debutto Coca-Cola e Mutti che vanno ad aggiungersi alle già collaudate collaborazioni con Costa Crociere, Eni, Suzuki, Generali, Sephora e VeraLab. La cosiddetta brand integration trova coronamento nel palco esterno di piazza Colombo che proprio col primo Sanremo di Amadeus debuttò”.

E se spesso i cachet di personaggi come Amadeus fanno discutere, il quotidiano economico fornisce ai lettori una lettura prettamente… economica di questo aspetto, dalla quale si potrebbe concludere che sono soldi ben spesi.

Se i ricavi sono cresciuti – riporta IS24O –, i costi sono rimasti stabili: l’ultimo dato disponibile è quello di 16,6 milioni relativo all’edizione 2021, contenuto nella relazione 2023 della Corte dei Conti. A calare sono stati in particolare i costi esterni (7,2 milioni nel 2021, -8,7% rispetto al 2019) con il valore della direzione artistica che resta tutto sommato costante (Amadeus tre anni fa ha incassato 626mila euro contro i 627mila dell’ultima edizione di Claudio Baglioni)”.

Infine, un passaggio sulla aderenza della proposta artistica di Sanremo con le classifiche musicali. Si parla di “riavvicinamento tra cast del Festival e classifiche discografiche: la kermesse, secondo le stime di Fimi, vale intorno al 2% del business di settore. Prima di Amadeus eravamo intorno all’1 per cento. Le ultime quattro edizioni hanno inanellato rispettivamente 16, 28, 40 e 37 dischi di platino. Cifre praticamente mai viste nelle annate precedenti, quando a Sanremo presenziavano prevalentemente artisti che non andavano molto oltre Sanremo. Di certo non ci andava chi spostava gli equilibri dello streaming”.

Fonte: Il Sole 24 Ore