Sono dati preoccupanti quelli sull’aumento del prezzo del petrolio che meritano un’attenta riflessione. Le conseguenze della guerra: questo il giudizio dell’associazione Codici sugli ultimi aggiornamenti del prezzo del petrolio con dati e stime legati sia alla guerra in corso a Gaza sia al conflitto in Ucraina, considerando anche possibili allargamenti, in alcuni casi già in atto, come dimostrano le ultime vicende in Medio Oriente.
Prezzi del petrolio in aumento
“Le guerre in corso stanno creando una situazione sempre più difficile – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e lo dimostrano i recenti movimenti al rialzo sulla rete carburanti. Stando alle elaborazioni degli ultimi dati comunicati dai gestori, il prezzo medio praticato della benzina in modalità self è passato da 1,794 a 1,798 euro/litro, mentre il prezzo medio praticato del diesel self è passato da 1,754 a 1,758 euro/litro. Per quanto riguarda il servito, invece, per la benzina il prezzo medio praticato è passato da 1,932 a 1,937 euro/litro, mentre per il diesel si è passati da 1,892 a 1,897 euro/litro. Le previsioni non sono rosee, anzi. Dopo i raid di Stati Uniti e Gran Bretagna nello Yemen ai danni degli Houthi si è registrato un incremento importante del prezzo del petrolio. L’espansione regionale del conflitto a Gaza è un’ulteriore, allarmante escalation delle tensioni in Medio Oriente. Siamo di fronte ad uno scenario preoccupante, che rischia di peggiorare. La situazione potrebbe precipitare, per questo bisogna concentrare tutti gli sforzi diplomatici per il raggiungimento della pace. Prima che sia troppo tardi”.
I prezzi dell’oro nero possono variare notevolmente a seconda di diversi fattori, tra cui la qualità del petrolio, la regione di produzione e le condizioni di mercato. Alcuni dei principali prezzi di riferimento utilizzati nel settore petrolifero includono:
Brent Crude: Il Brent Crude è un tipo di petrolio greggio estratto principalmente dal Mare del Nord. Il suo prezzo è spesso utilizzato come un indicatore globale per i prezzi del petrolio.
West Texas Intermediate (WTI): Il WTI è un altro importante indicatore globale dei prezzi. È estratto principalmente negli Stati Uniti, e il suo prezzo è spesso confrontato con quello del Brent.
Dubai Crude: Questo è un tipo di petrolio greggio estratto nella regione del Golfo Persico ed è spesso utilizzato come riferimento per i paesi dell’Asia.
OPEC Basket: L’OPEC (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio) calcola un prezzo medio basato su una selezione di diversi tipi di petrolio prodotti dai paesi membri dell’OPEC.
Urals Crude: Proveniente dalla Russia, l’Urals Crude è un altro tipo di petrolio greggio utilizzato come riferimento, soprattutto in Europa.
Canadian Crude Index (CCI): Questo indice rappresenta il prezzo medio del greggio prodotto in Canada.
Mars US: Proveniente dagli Stati Uniti, il Mars US è un tipo di petrolio greggio spesso utilizzato come riferimento per il mercato statunitense.
Bonny Light: Estratto in Nigeria, il Bonny Light è un altro tipo di petrolio greggio utilizzato come riferimento per i prezzi del petrolio africano.
È importante notare che questi sono solo alcuni esempi e che esistono molti altri tipi di prezzi di riferimento. I prezzi del petrolio sono soggetti a fluttuazioni quotidiane a causa di una serie di fattori, tra cui domanda e offerta globali, eventi geopolitici, condizioni economiche e molto altro.
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