Domani, venerdì 2 febbraio 2024, alle 20 e 30 nella Chiesa San Matteo apostolo a Cavazzale verrà proposta la veglia diocesana per la vita promossa dall’ufficio Matrimonio e famiglia con i Centri Aiuto alla Vita e altre associazioni.
L’evento viene svolto in occasione della 46esima Giornata nazionale sul tema, celebrata domenica 4 febbraio in tutta Italia.
Il tema scelto per tale occasione dal Consiglio Episcopale Permanente della CEI è “La forza della vita ci sorprende. Quale vantaggio c’è che l’uomo guadagni il mondo intero e perda la sua vita”? (Mc 8,36). L’obiettivo della giornata e delle proposte correlate è invitare a riconoscere e valorizzare la ricchezza e la dignità di ogni esistenza che è sempre contraddistinta dalla sua forza.
La preghiera sarà presieduta dal vescovo della diocesi di Vicenza, monsignor Giuliano Brugnotto, e darà spazio a diverse testimonianze di vita: dalle “vite negate” a chi ha ripreso a vivere grazie agli aiuti cercati e ricevuti.
“La vita delle donne”, scrivono i vescovi italiani in un passaggio del messaggio preparato per l’occasione, “viene ancora considerata proprietà dei maschi – persino dei padri, dei fidanzati e dei mariti – per cui può essere umiliata con la violenza o soffocata nel delitto”.
I vescovi continuano sottolineando che “le tante storie di persone giudicate insignificanti o inferiori che hanno invece saputo diventare punti di riferimento o addirittura raggiungere un sorprendente successo stanno a dimostrare che nessuna esistenza va mai discriminata, violentata o eliminata in ragione di qualsivoglia considerazione”.
“Il messaggio preparato per la Giornata per la vita ci impone di chiederci quando una vita davvero non ha valore”, ha dichiarato il Vescovo di Vicenza. “Se guardiamo con attenzione infatti non c’è una vita nella quale non si trovi un autentico valore, perché di per sé solo per il fatto di esistere ogni essere umano ha valore.
Come Chiesa dobbiamo trovare modi creativi per stare a fianco delle diverse sofferenze che la vita presenta, talvolta purtroppo per mano di altri esseri umani, ma che troppo spesso rischiano di diventare un appesantimento psico-fisico particolarmente gravoso.
Ascoltare la voce di chi è riuscito a rinascere dona grande speranza a tutti e vorrei che in modo particolare questa speranza giungesse a quei giovani che non hanno progetti o desideri per la loro vita. Sognare in grande è fondamentale sempre, ad ogni età, perché dona slancio ed entusiasmo per affrontare anche le difficoltà più impervie”, ha concluso monsignor Brugnotto.