Tasse e multe non pagate, Ruffini (Agenzia Entrate): “Recuperabile solo l’8%”

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Tasse e multe non pagate: una montagna di cartelle esattoriali, avvisi di addebito e avvisi di accertamento esecutivi che ammonta a 1.206,6 miliardi di euro. E’ la fotografia impietosa scattata dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, in un’intervista a Telefisco 2024.

Di questa cifra monstre, solo l’8,4% (pari a 101,7 miliardi) ha ancora qualche chance di essere recuperata. Il resto, purtroppo per le casse dello Stato, è destinato a rimanere un’incompiuta.

Le cause di questa situazione sono molteplici. Innanzitutto, le limitazioni imposte alla riscossione negli ultimi anni, a partire dalla “rottamazione” di Equitalia. Limiti che hanno reso più difficile per l’Agenzia delle Entrate Riscossione (Ader) recuperare i crediti.

Non sono servite a molto neanche le rottamazioni, che hanno sì ridotto il numero di cartelle, ma non hanno inciso significativamente sul “magazzino” di debiti pregressi. Le sanatorie, invece, hanno avuto un effetto positivo, consentendo a imprese e famiglie di mettersi in regola con il fisco.

22,4 milioni di contribuenti con cartelle esattoriali

Ad oggi, sono 22,4 milioni i contribuenti che hanno almeno una cartella esattoriale. Di questi, 3,5 milioni sono società o enti e 18,9 milioni sono persone fisiche. In quest’ultimo gruppo, almeno 3 milioni sono artigiani, commercianti o liberi professionisti.

Rateizzazione: una via d’uscita per molti

La rateizzazione rappresenta una via d’uscita per molti contribuenti. Oggi, il 50% del totale dei debiti viene pagato in questo modo. Un fenomeno che non ha subito rallentamenti neanche durante la pandemia, segno che la “propensione dei contribuenti a pagare” è ancora alta.

Delega fiscale e sfide tecnologiche

Oltre al capitolo della riscossione, Ruffini ha affrontato anche altri temi, come la delega fiscale e le sfide tecnologiche.

Sulla delega fiscale, l’obiettivo è dare vita alla “cooperative compliance”, ossia un sistema di tutoraggio per le grandi imprese. A partire dalla seconda metà di aprile, l’Agenzia emanerà i primi provvedimenti per l’accesso al regime.

Sul fronte tecnologico, l’obiettivo è di limitare il numero degli interpelli da parte dei contribuenti, creando una banca dati con le risposte fornite in precedenti occasioni su situazioni simili.

Un quadro complesso

Il quadro che emerge dalle parole di Ruffini è complesso e sfidante. La montagna di debiti da recuperare è enorme e le risorse a disposizione sono limitate. Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate sta lavorando su diversi fronti per migliorare l’efficienza della riscossione e facilitare i pagamenti da parte dei contribuenti.

Fonte: Il Sole 24 Ore