Sicurezza a Vicenza, quel che può Possamai finito al centro delle critiche per un problema che meriterebbe trasversalismo

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Botti vietati a Vicenza sicurezza

Videosorveglianza e vigili di quartiere: per la sicurezza di Vicenza sono questi gli elementi principali secondo Giacomo Possamai. Il primo cittadino ha rilasciato dichiarazioni in merito, riprese dalla stampa locale che suonano come una reazione alle forti critiche che circondano lui e la sua Giunta in queste settimane in cui la città sembra sempre di più sotto attacco.

Al di là delle narrazioni di fazioni politiche avverse all’attuale governo di centrosinistra il problema della sicurezza a Vicenza è percepito in maniera reale. Quanto proposto dal sindaco, vigili e telecamere, indica quel che effettivamente è nelle sue possibilità. Azioni di contrato più incisive possono venire solo con interventi dai livelli governativi superiori, come con l’invio di militari.

Oppure, con maggiori sforzi da parte delle forze dell’ordine che però – è bene ricordarlo – soffrono, qui come altrove, di croniche carenze di personale, come lamentato recentemente anche dai sindacati. La segretaria provinciale del Sindacato Italiano Lavoratori di Polizia (Silp Cgil), Vita Scifo, l’altro giorno è stata chiara: il personale in forza alla questura di Vicenza è quello che è, e spesso deve occuparsi di funzioni diverse dal controllo del territorio. La sicurezza a Vicenza e nella provincia non può che risentirne. Questo in sintesi il suo pensiero.

Aggiornamenti sono comunque attesi per domani, mercoledì 14 febbraio, quando in prefettura si svolgerà un’ennesima riunione sul tema del comitato provinciale ordine e sicurezza. Anche su questo ha parlato Possamai: “Si farà il punto della situazione nel rispetto dei ruoli – ha detto -. Le forze dell’ordine stanno svolgendo le indagini e c’è la speranza fondata che i responsabili siano individuati il prima possibile“, ha aggiunto riferendosi nello specifico all’ondata di rapine e aggressioni registrate a Vicenza di recente.

È trapelato che chi indaga stia concentrando le sue attenzioni su almeno due gruppi di malviventi, due gang. In merito, il primo cittadino si è detto certo che “una volta individuati i responsabili” di questi fenomeni criminali “gli episodi ad alto impatto finiranno”.

Da Palazzo Trissino sottolineano allora i risultati dell’operazione messa in campo la settimana scorsa dal Nucleo operativo speciale, dalla squadra Antidegrado e dall’Unità cinofila antidroga nell’area compresa tra piazzale Bologna, Campo Marzo e il parcheggio Verdi.

Sette persone sono state segnalate alla Prefettura di Vicenza per uso personale di sostanze stupefacenti e tra loro tre studenti minorenni. C’è una parte dell’opinione pubblica che vorrebbe che dati come questi venissero presi maggiormente in considerazione, temendo che possano aggravarsi col passare del tempo.

Ieri, sempre da queste pagine, vi riportavamo le posizioni dell’attuale leader della minoranza in consiglio comunale, Francesco Rucco. L’ex sindaco di centrodestra si è tolto ben più di un sassolino dalla scarpa rispedendo al mittente quella campagna sulla mancanza di sicurezza a Vicenza che tanto lo aveva tormentato durante il suo mandato governativo.

Ci sta, è il ruolo delle parti. Ma è anche segno di una lettura infelice della questione: l’in-sicurezza della città è trasversale, non conosce colore politico, prosegue a prescindere da chi amministra. Chissà che un’azione altrettanto trasversale di politiche di contrasto, concertate e sostenute da entrambe le parti, non possa contribuire concretamente a, quanto meno, arginare il problema.