Il Veneto con 640mila euro figura tra le regioni italiane in cui la Corte dei Conti ha contestato percezione indebita di fondi Pnrr. Ancora nulla in confronto ad altre regioni italiane, come l’Emilia Romagna dove la Procura regionale della Corte ha già contestato un milione di euro. Casi simili stanno emergendo in Puglia.
Ma in cosa consistono gli illeciti? Il quadro, regione per regione, è stato tratteggiato oggi da Il Sole 24 Ore. “Dalla Lombardia alla Campania i magistrati lavorano su frodi nell’incameramento e nella gestione di finanziamenti Simest per i progetti del Piano, mentre in Friuli Venezia Giulia i forti ritardi nei lavori di efficientamento energetico di un Comune e di una scuola hanno prodotto un presunto danno erariale da 100mila euro, mentre nelle Marche sembra siano stati addirittura falsificati i dati sulle presenze di migranti per ottenere i fondi di Next Generation Eu per la sistemazione di una baraccopoli cittadina. Sempre nelle Marche un Comune ha pensato bene di utilizzare le risorse comunitarie per il recupero di un’area di una società privata che non ne avrebbe avuto alcun diritto, ma ipotesi di irregolarità simili per destinare fondi a opere che non rispondono ai parametri del Piano di ripresa e resilienza si incontrano in molte Regioni“.
Secondo la Procura generale della Corte dei conti le cifre sono tutto sommato basse e i casi ancora circoscritti, ma siamo solo all’inizio. Nella relazione scritta depositata ieri dalla Procura generale si parla di 1,8 milioni di euro complessivi.
Bisogna infatti ricordare che la prima tranche di fondi dal Pnrr, dal 2010 al 2023, hanno fatto registrare condanne in primo grado per 847,2 milioni di euro, divisi in 1.667 casi che hanno quindi un valore medio pro capite da 508mila euro abbondanti.
Sulla nuova ondata di risorse, la Corte “preme il tasto della prevenzione accanto a quello ovvio della repressione, con la fitta rete di collaborazioni con gli organismi comunitari, dall’Ufficio del procuratore europeo all’Ufficio europeo per la lotta anti-frode. E il prossimo decreto Pnrr dovrebbe istituire un Osservatorio per la prevenzione e il contrasto delle frodi nell’uso delle risorse del Piano e delle politiche di coesione”, conclude il quotidiano economico.
Fonte: Il Sole 24 Ore