C’è un dibattito intenso a Vicenza – scrive Giovanni Rolando, consigliere comunale e componente IV Commissione Cultura – sulla Mostra “Il Trionfo del colore” aperta al pubblico a Palazzo Chiericati di piazza Matteotti dal 23 novembre.
In particolare su due aspetti.
-
Sulla narrazione, che fa apparire la mostra più come un evento che ospita opere provenienti dal museo Pushkin di Mosca che una straordinaria occasione di lettura dell’ultimo secolo d’oro del settecento veneto. Con conseguente insufficiente piano di comunicazione.
-
Sulla scarsa affluenza di pubblico che sembrerebbe far registrare fin dall’inizio l’evento.
Si susseguono appelli, talvolta accorati, al sindaco assessore alla Cultura perché renda pubbliche le cifre dei visitatori alla mostra Il Trionfo del colore al Chiericati essendo buona norma e obbligo di trasparenza da rispettare per una amministrazione pubblica fornire ai cittadini i dati richiesti. Ancor più ciò vale per una mostra che si svolge in un museo pubblico e che si svolge grazie ai soldi pubblici dei cittadini contribuenti.
C’è una norma di legge che rende obbligatorio per le amministrazioni pubbliche fornire i dati sulle presenze registrate e farli avere ai richiedenti consiglieri comunali per l’esercizio del loro mandato. La norma di legge ha lo scopo di tutelare i diritti dei cittadini che hanno eletto i consiglieri comunali. E’ un diritto del popolo sovrano! Per questo sono stati emanati i decreti legislativi D. Lgs 33/2013 e 97/2016 recanti il titolo: “Riordino della disciplina riguardante il diritto accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione, di informazione da parte delle pubbliche amministrazioni.”
Non può certo sfuggire al sindaco avvocato questo obbligo di legge. Se non lo si ottempera si viola la legge. Sono certo che solo per i troppi impegni e le numerose cariche accumulate sulle sue spalle il sindaco assessore alla Cultura Rucco non ha provveduto a disporre della pubblicazione delle cifre dei visitatori alla bella mostra del Chiericati. Con il nuovo anno è arrivato il tempo di colmare questa grave lacuna.