Interrogazione di Baldin (M5S) e Guarda (EV) sugli infortuni mortali sul lavoro: “La Regione si costituisca parte civile”

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Morti sul lavoro. Interrogazione di Baldin e Guarda:
Morti sul lavoro. Interrogazione di Baldin e Guarda: "La Regione si costituisca parte civile"

Anche la Giunta Regionale dovrebbe costituirsi come parte civile in tutti i processi per omicidio colposo commessi con violazione delle norme in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro. È quanto sostengono le consigliere regionali Erika Baldin, capogruppo del Movimento 5 Stelle, e Cristina Guarda, capogruppo di Europa Verde, che sul tema dei morti sul lavoro hanno presentato un’interrogazione per chiedere alla Giunta Zaia di “Dotarsi di una uniforme disciplina applicativa in ordine alla obbligatoria costituzione di parte civile nei processi nati a seguito di infortuni mortali sul lavoro. Chiediamo inoltre alla Regione di collaborare con enti del terzo settore per promuovere la cultura del benessere sui luoghi di lavoro”.

Questa interrogazione sul tema drammatico dei morti sul lavoro, spiegano Baldin e Guarda, è ispirata all’impegno della famiglia di Mattia Battistetti, l’operaio che il 29 aprile 2021 morì a Montebelluna, a soli ventitré anni, schiacciato da un carico di 15 quintali di materiale edile staccatosi da una gru in movimento. “Oggi – sottolineano le due consigliere -, grazie alla forza dei familiari, esiste un’associazione che porta il nome di Mattia e che ha ricevuto parole di attenzione anche da parte del Capo dello Stato: invitiamo la Regione a sostenere con più forza tutte le realtà che operano per diffondere la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro”.

A proposito del processo Battistetti, attualmente pendente presso il tribunale di Treviso, si sono costituite come parti civili CGIL, CISL e ANMIL, “ma nessuna istituzione locale – concludono Baldin e Guarda -, tantomeno la Regione, ha presentato l’istanza. Crediamo che ciò non possa più avvenire e che la Regione, ente competente in materia di sicurezza sul lavoro, debba essere vicina alle famiglie delle vittime nel momento del processo”.