Maltempo Vicenza e Veneto, Zaia: “Non dormiamo sonni tranquilli ma i bacini realizzati hanno funzionato”

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Zaia saluta Donazzan
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia

Nel corso del punto stampa tenuto oggi a Palazzo Balbi, il governatore Zaia ha parlato del maltempo a Vicenza e in Veneto registrato oggi, dopo l’allerta lanciata nelle ore precedenti dalla protezione civile.

“Diciamo che sonni tranquilli non se ne possono fare – ha detto il presidente della Regione Veneto parlando con i cronisti – quando siamo al cospetto di una previsione meteo come questa, con l’allerta rossa e arancione nel Vicentino e nel bacino idrografico del Padovano e Veronese. Però – ha aggiunto Zaia – la Sala operativa è stata tempestivamente resa operativa e oggi possiamo inoltre dire che abbiamo aperto e fatto funzionare dei bacini che non esistevano e che abbiamo realizzato noi. Questo ci fa ben sperare”.

Continuando a parlare dell’ondata di maltempo che si è abbattuta su Vicenza e su altri territori veneti il presidente ne ha approfittato per rivendicare alla sua amministrazione la realizzazione di opere idrauliche che stanno aiutando a contenere l’emergenza.

“Nel 2010 – ha ricordato Luca Zaia – durante la grande alluvione ci siamo resi conto che oltre a non avere modelli previsionali super precisi non avevamo opere idrauliche importanti da 80 anni. In questo caso – ha proseguito – apriamo questi altri bacini di laminazione a disposizione, come quello aperto nell’ultima ondata di maltempo a Caldogno, che ha una capacità da 3 milioni di metri cubi. Certo non basta – ha ammesso il governatore -, ma aiuta molto.

Nel senso – ha precisato – che questo permette a grandi città e grandi territori di non andare sott’acqua, almeno in una fase nella quale i bacini prendono l’ondata di piena”.

Sulle prossime ore, Zaia ha detto: “Vediamo cosa accadrà: sto seguendo direttamente l’evolversi della situazione con l’assessore Gianpaolo Bottacin. Sono in contatto anche con le strutture che si occupano di viabilità stradale e viabilità ferroviaria. Non escludiamo che, su decisione dell’autorità competenti nella gestione delle infrastrutture, sarà necessario la chiusura di alcune tratte ferroviarie”, ha concluso.

“Le previsioni di ieri ci indicavano 200 mm in 48 ore – ha sottolineato l’assessore alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin -. Per ora siamo a 60-90 mm con picchi nell’alto veronese e nella zona di Recoaro dove abbiamo raggiunto oltre 115 mm. Nelle prossime ore la perturbazione si sposterà a est, verso pedemontana trevigiana e montebellunese. È stato attivato il bacino di Montebello, quello sull’Orolo è in fase di collaudo, a breve sarà aperto quello della Colombaretta. Non escludo, viste le previsioni con la perturbazione si sta spostando sul trevigiano, che verrà aperto anche quello sul Muson dei Sassi. In montagna nevica in montagna, si alzerà quota neve ma non è previsto un grande scioglimento”.