La Dengue allarma il Brasile, ma preoccupano anche Zika e Chikungunya

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(Adnkronos) –
L'epidemia di Dengue allarma il Brasile. E non solo. Il livello di attenzione è alto in Sudamerica e nel resto del mondo, con l'Organizzazione mondiale della Sanità che avverte che la prossima pandemia potrebbe proprio essere un'infezione causata dalle zanzare.  Secondo gli ultimi dati diffusi dal ministero della Salute brasiliano, sono 391 le morti confermate causate quest'anno dall'infezione veicolata dalle zanzare, mentre su altri 854 decessi sono in corso indagini. A livello nazionale i casi sospetti segnalati superano ormai il milione e mezzo (1.583.183), di cui 12.652 gravi. Il tasso di incidenza della Dengue in Brasile è pari a 757,5 casi ogni 100mila abitanti. In 9 stati del Paese sudamericano è stata dichiarata l'emergenza sanitaria.  In un mondo sempre più globalizzato, con il pianeta scosso dall'emergenza climate change, infezioni che finora sono state guardate da lontano rischiano di trovare un habitat e condizioni ideali per diffondersi anche in Europa e quindi in Italia, dove zanzare che ronzano anche in pieno inverno vengono registrate sempre più spesso. Un fenomeno che faciliterà infatti la diffusione di tutte le malattie a trasmissione vettoriale: dalla Dengue a Zika, dalla Chikungunya a West Nile, ma anche la malaria o la febbre gialla.  Per malattie come Dengue o Chikungunya, veicolate dalle zanzare, "ogni anno osserviamo un aumento dei casi autoctoni, a trasmissione locale. La tendenza che ci aspettiamo è di registrare ogni estate sempre più contagi di questo tipo. E qualcuno si spinge addirittura a prevedere chela prossima pandemia sarà proprio una patologia a trasmissione vettoriale". "Io non sono così pessimista, ma l'eventualità esiste", l'ipotesi regge, ha spiegato all'Adnkronos Salute Paolo Gabrieli, professore di Zoologia all'università Statale di Milano. A chi gli chiede se rischiano di diventare endemiche anche alle nostre latitudini infezioni come la Dengue, che corre in Sudamerica allarmando le autorità sanitarie internazionali, l'esperto risponde innanzitutto che "non dobbiamo fare allarmismo. Siamo nel campo delle possibilità, però sicuramente le possibilità ci sono".  L'emergenza Dengue in Brasile e l'aumento globale dei casi fanno innalzare l'allerta nei porti e negli aeroporti in Italia, al punto che il ministero della Salute ha emesso una circolare con l'indicazione agli Uffici di sanità marittima aerea e di frontiera (Usmaf-Sasn) di controllare i mezzi e le merci in arrivo dai Paesi dove il rischio Dengue è alto o endemico.  Nel 2023 sono stati registrati in Italia 362 casi di Dengue, 82 dei quali autoctoni. "Nel 2024 nel territorio nazionale sono stati identificati, al 21 febbraio 2024, 48 casi confermati di Dengue, tutti importati. Alla luce della panoramica illustrata, non posso che ribadire che la situazione in Italia oggi non risulta allarmante", così il ministro della Salute Orazio Schillaci rispondendo in Senato lo scorso 22 febbraio ad una interrogazione sul tema Dengue.   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)