Insolvenza Banca Popolare di Vicenza, Patrizio Miatello: un altro motivo per attuare gli indennizzi

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Gianni Zonin e lo stato di insolvenza della Banca Popolare di Vicenza.
Gianni Zonin e lo stato di insolvenza della Banca Popolare di Vicenza.

La dichiarazione dello stato di insolvenza di Banca Popolare di Vicenza da parte del Tribunale di Vicenza – scrive nella nota che pubblichiamo Patrizio Miatello, presidente dell’associazione Ezzelino III da Onara – un’ulteriore conferma che i soci Risparmiatori sono stati vittime innocenti, che avevano accantonato i loro risparmi in quote della banca cooperativa, rassicurati da un sistema completamente da cambiare.

La dichiarazione dello stato di insolvenza di Banca Popolare di Vicenza consente le indagini per reato di bancarotta per l’ipotesi di distruzione del patrimonio sociale. Altro motivo per dare immediata attuazione al Fondo risparmio tradito.

Ricordiamo che il Fondo indennizzo risparmiatori, è una vittoria del diritto alla tutela del risparmio come da art, 47 della Costituzione e quindi di pubblico interesse tanto pi+ù che ora stato accertata l’insolvenza della Banca Popolare di Vicenza.

Il Fondo Indennizzo Risparmiatori non è aiuto di Stato

Confermiamo, perciò,  che il Fondo indennizzo risparmiatori appena istituito non può essere considerato aiuto di Stato, infatti gli aiuti di stato vietati dagli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea sono quelli a favore di imprese, in senso lato, distorsivi della concorrenza. Ma tale non è il caso dei risparmiatori e piccole imprese vittime.
Ricordiamo inoltre che, anche per quanto riguarda la procedura di accesso diretta al Ministero Economia e Finanze non possono esserci problemi, in quanto la stessa è già stata attuata per altri fondi e pertanto non è una novità.

La legge sull’indennizzo

La legge prevede l’indennizzo del 30% con tetto fino a euro 100 mila per gli azionisti e per obbligazionisti il 95% senza detrazione dell’importo degli utili, è importante sottolineare gli enormi effetti positivi di pubblica utilità silenziosi che il fondo risparmio tradito ha già ottenuto grazie al MEF. Infatti il suo comunicato Stampa N° 127 del 07/08/2018 ha portato le banche in questi ultimi mesi a risvegliare, piuttosto che perderne la gestione, milioni di conti dormienti dimenticati da altrettanti Italiani, che, giustamente “informati”, ne sono ritornati in possesso, un’azione mai in precedenza intrapresa così capillarmente».

Conclusioni

a – Non possono esserci pericoli di blocco da parte dell’Europa del Fondo indennizzo risparmiatori in quanto è stato mantenuto il principio del danno negativo e quanto percepito non è soggetto ad alcuna tassazione;

b – confidiamo che entro breve da parte del MEF vengano chiamate tutte le associazioni della cabina di regia per procedere entro il 31/01/2019 con il decreto attuativo del Fondo indennizzo risparmiatori che ci auguriamo possa concretizzare la massima semplificazione, considerando che la legge prevede la non indispensabilità di un’assistenza legale, che comunque fissa come gratuita per gli atti di richiesta;

c – riteniamo che quanto approvato anche, se col 30% di indennizzo, è, comunque, un risultato storico che ha cambiato il corso delle vicende e potrà alleviare inizialmente i 300.000 risparmiatori traditi da un sistema che ora dovrà assolutamente cambiare per essere migliorato.

Ritenendo, per quanto detto, che il Governo attuale stia dimostrando e confermando un cambiamento e miglioramento speciale già da considerare un cambiamento epocale.

Patrizio Miatello 

EZZELINO III DA ONARA