Sorveglianza nei parchi di Vicenza, Il GdV: “Nuovi custodi contro vandalismi e baby gang”

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Il Comune di Vicenza ha rimodulato la sorveglianza nei parchi cittadini a cura della cooperativa sociale che ha il servizio in affidamento. Una circostanza spiegata da Il giornale di Vicenza, oggi in edicola, e determinata dal fatto che essendo chiuso il parco di via dell’Ippodromo per l’avvio del cantiere del Pnrr sono avanzate ore del servizio stesso che dunque saranno redistribuite altrove.

Come scrive Valentino Gonzato, nell’ambito della sorveglianza avanza “un tesoretto che l’amministrazione comunale di Vicenza ha deciso di ridistribuire non solo tra i parchi già inseriti nella convenzione, ma anche tra altre aree verdi pubbliche di quartiere, intensificando così il contrasto a situazioni potenzialmente critiche e favorendo la frequentazione dei cittadini.

Le nuove aree destinate a un potenziamento della custodia – prosegue – sono già state individuate e la stretta scatterà a settembre. Nel frattempo le ore ‘in esubero’ saranno spalmate nei parchi inseriti inizialmente in appalto. Le nuove zone, che si aggiungeranno alle iniziali, sono cinque, ossia i parchi gioco di via Istria, via Da Palestrina, via Coltura Camisana – dove la scorsa estate era andata in scena una rissa tra baby gang con intervento della polizia – l’area di parco Città e via De Nicola”.

La redistribuzione sarà dunque un “test” in vista della futura gara di affidamento el servizio di sicurezza che si svolgerà in futuro.

Sul tema, il quotidiano locale ha raccolto anche le dichiarazioni di Matteo Tosetto, che nel governo Possamai regge la delega alla Partecipazione. “La scelta è ricaduta su spazi sui quali negli ultimi anni sono state raccolte più segnalazioni di vandalismi o disturbo all’utenza alla quale i parchi gioco sono principalmente rivolti, ossia bambini, anziani, famiglie. Per alcune aree stiamo ragionando sull’idea di collocare dei chioschetti, come sperimentato, ad esempio, anche in alcuni parchi di Padova. Piccoli punti ristoro, a servizio dei frequentatori e del quartiere”.

Fonte: Il Giornale di Vicenza