Guarda (EV): “Pfas, in USA introdotti limiti molto più stringenti di quelli italiani”

283
pfas, zanella (avs) situazione grave anche in europa

Cristina Guarda, consigliera regionale di Europa Verde, ha fatto un confronto tra Italia e Stati Uniti in merito alle misure di contrasto delle contaminazioni da Pfas. Un confronto che vede l’America molto più decisa nell’intervenire: l’EPA, l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente negli USA, ha stabilito ieri, 10 aprile, dei nuovi limiti per l’acqua potabile per un gruppo dei composti PFAS più pericolosi, stabilendo che per PFOA e PFOS il livello più alto consentito di presenza nell’acqua è di 4 ng/l ciascuno.

pfas
Cristina Guarda, consigliera regionale di Europa Verde

“Da noi, purtroppo – ha commentato la consigliera -, l’impegno contro i Pfas non è così determinato. In Italia e in Veneto i limiti attualmente applicati sono decisamente più alti di quelli definiti ora dagli USA: parliamo di limiti nazionali che arrivano fino a ben 500 ng/l per la somma totale dei PFAS (massimo 100ng/l per la somma di 24 di essi) e limiti regionali di 90 ng/l per PFOA E PFOS più 300 ng/l per la somma degli altri Pfas.”

Numeri decisamente lontani da quelli statunitensi, che peraltro sono ancora insufficienti a tutelare bambini, neonati, donne in gravidanza e persone più a rischio, in quanto i dati che fornisce l’Ente Europeo per la Sicurezza alimentare indicano in 0,63 nanogrammi per kg di peso di una persona la soglia giornaliera di sicurezza sanitaria per la somma di 4 tipi di Pfas. “Quindi  – ha concluso Guarda – se nemmeno i limiti statunitensi tutelano pienamente le categorie più a rischio, tanto più i limiti di legge italiani e locali devono essere rivisti al ribasso, con un impegno solido e deciso nell’intervento anche sulle altre fonti di contaminazione, proteggendo anzitutto la produzione di cibo”.