Mancano tre settimane all’Adunata Nazionale Alpini 2024, che si terrà dal 10 al 12 maggio prossimi a Vicenza, e cresce l’attenzione per l’evento, che oggi ha vissuto il primo momento importante. Nella sala d’onore di Palazzo Franceschini Folco, sede operativa dell’AA2024 srl, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dell’Adunata vicentina, alla quale sono intervenuti il presidente nazionale dell’Ana Sebastiano Favero, il presidente della Sezione Ana di Vicenza, Lino Marchiori, e il comandante delle Truppe Alpine, generale Corpo d’Armata Ignazio Gamba. A fare gli onori di casa sono stato il Sindaco di Vicenza Giacomo Possamai che ha commentato con entusiasmo il fatto di poter vivere da primo cittadino un evento come l’Adunata, e il Presidente della provincia Andrea Nardin, padrone di casa in senso letterale, in quanto Palazzo Folco è stato dato in comodato d’uso agli Alpini proprio dalla Provincia. “Ed è come – ha detto Nardin -dare le chiavi di casa tua ad un amico che sai che ti restituirà la casa in condizioni migliori di quando vi era entrato”.
A coordinare i vari interventi è stato Massimo Cortesi, direttore del mensile dell’ANA Nazionale l’Alpino, che ha descritto l’adunata alpina come un “fenomeno inspiegabile”. Dalla prima, nel 1920, quando sull’Ortigara erano attese poche centinaia di Alpini e ne arrivarono cinquemila – e all’epoca non c’erano i social per fare il passaparola – fino ad oggi, l’Adunata non ha conosciuto soste se non negli anni della Seconda Guerra Mondiale, nel 1950 anno del Giubileo e, in tempi più recenti, per la pandemia da Covid. E ogni volta è un evento che riunisce decine di migliaia di Alpini da tutta Italia.
Naturalmente, un evento che sposta così tante persone, soprattutto in realtà medio piccole come Vicenza, ha un importante impatto sul territorio e necessita di un’organizzazione ben oliata, e su questo hanno rassicurato sia il Sindaco Possamai, sia il presidente di AA2024 Maurizio Pinamonti, sia il presidente della sezione Ana di Vicenza Lino Marchiori, che hanno parlato di una macchina organizzativa ben rodata che ora sta correndo sicura verso l’evento di maggio.
Il comandante delle truppe alpine gen. Gamba ha ricordato come Vicenza, provincia alpina per eccellenza, sia un luogo dove la memoria dev’essere ricordata, dove va reso onore a quel “per non dimenticare” inciso nella colonna mozza dell’Ortigara. E non c’è contraddizione, ha aggiunto, tra l’essere un Corpo Militare e avere come motto “il sogno di pace”, perché proprio chi conosce la drammaticità della guerra sa quanto importante sia preservare la pace.
Il presidente nazionale Sebastiano Favero ha ringraziato tutti quanti si sono adoperati per la riuscita dell’Adunata, ricordando che gli Alpini sono ancora oltre 236.000, e che per loro l’Adunata è un momento fondamentale al punto che più di qualche Alpino “non segue il calendario Gregoriano, ma quello delle Adunate”… Ma naturalmente non è solo festa, è ribadire valori di rispetto, di appartenenza, di servizio, di mettere il noi davanti all’io. Gli Alpini, ha continuato Favero, hanno sempre preferito esprimersi più con i fatti che con le parole.
Quanto al programma, che si può consultare nel sito ufficiale dell’Adunata, si inizierà venerdì dieci maggio alle 9 con l’alzabandiera solenne in piazza dei Signori, che si svolgerà in collegamento con i quattro sacrari vicentini del Pasubio, di Asiago, del Cimone e del Grappa e con il monte Ortigara, mentre alle 10.30, in Campo Marzo, ci sarà l’inaugurazione della Cittadella degli alpini. Si susseguiranno poi sfilate dei vessilli e delle bandiere, momenti solenni, eventi spettacolari e naturalmente il momento clou sarà la sfilata di domenica, che prevede l’ammassamento dalle 8, mentre dalle 9 il serpentone di penne nere inizierà a snodarsi. A chiudere sarà la sezione locale “Monte Pasubio” di Vicenza che consegnerà la simbolica stecca alla sezione di Biella, a cui spetterà l’onore di organizzare l’adunata nazionale numero 96 il prossimo anno.