Scuole aperte d’estate, Il Sole 24 Ore spiega il Piano di Valditara per potenziare socialità e competenze chiave

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Scuole aperte d'estate Ius Scholae

Tornano le scuole aperte d’estate con il piano varato dal ministro per l’Istruzione Valditara e finanziato con 400 milioni di euro. L’iniziativa ideata nel periodo del Covid per “recuperare” in qualche modo il tempo e il contatto umano perso durante la pandemia torna dopo un’anno di pausa.

Il Sole 24 Ore, in edicola oggi, si addentra nel dettaglio del piano estivo che tiene le scuole italiane aperte per attività orientate a migliorare le competenze chiave e a potenziare la socialità.

Secondo i primi calcoli del Mim le risorse consentiranno di attivare oltre 65mila percorsi formativi che potranno interessare, in base alle proposte delle scuole, fino a più di 1,3 milioni di studenti; 1,714 milioni le ore aggiuntive di attività. In aggiunta ai 400 milioni citati, le scuole potranno attingere a ciò che resta dei 750 milioni del Pnrr per il contrasto alla dispersione scolastica e il superamento dei divari territoriali, dei 600 milioni, sempre del Piano di ripresa e resilienza, per azioni di potenziamento delle competenze Stem, e dei 140 milioni per le esperienze di scuola lavoro all’estero”.

Le scuole italiane sono chiamate ad attivarsi repentinamente, poiché è possibile aderire entro il 24 maggio attraverso piattaforma online. Nel loro articolo, Eugenio Bruno e Claudio Tucci aggiungono: “La messa a terra dei finanziamenti, come illustrato alle sigle sindacali dai tecnici di viale Trastevere nei giorni scorsi, passerà per un avviso rivolto a tutte le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, statali e paritarie (non commerciali). I destinatari saranno gli studenti iscritti nel biennio 2023/2024 e 2024/2025. Per la presentazione e la gestione dei progetti sarà predisposta un’apposita piattaforma (denominata “Sif 2127”). L’adesione delle scuole è libera: c’è tempo fino al 24 maggio per inoltrare le candidature. I tempi di approvazione saranno rapidi; tra i criteri di selezione delle domande si prenderanno in considerazione, tra gli altri, il tasso di abbandono scolastico, il livello socio-economico delle famiglie e i divari territoriali, la parità di genere, la coerenza con il Piano triennale dell’offerta formativa (Ptof).

Sarà concesso un ampio margine di manovra agli istituti che, da soli o in rete, in sinergia con l’ente locale e con il territorio di riferimento, anche tramite accordi e partnership con università e aziende del terzo settore, potranno sviluppare molteplici progettualità per incrementare e potenziare competenze di lingua straniera, di cittadinanza consapevole, di orientamento, come anche quelle inerenti all’ambito motorio, musicale, coreutico e in generale artistico-espressivo. Si potranno mettere in pista moduli di 60 ore per le realtà scolastiche più piccole, con finanziamenti che possono arrivare a 80mila euro (pari a circa 300 ore formative) per le realtà con un maggior numero di studenti.

Le attività devono essere organizzate in moduli. Vale il criterio dei costi standard ed è prevista la figura del tutor, oltre a servizi di mensa e possibili sinergie e reti con il territorio, famiglie, università. I docenti che decideranno di aderire, anche loro su base volontaria, potranno essere remunerati nei limiti delle risorse disponibili“.

Fonte: Il Sole 24 Ore