Compravendite residenziali, Confcommercio: a Vicenza aumentano

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Magistro Serafino, presidente Fimaa Confcommercio di Vicenza
Magistro Serafino, presidente Fimaa Confcommercio di Vicenza

Un’indagine di Fimaa Confcommercio nazionale confronta nella nota che pubblichiamo il capoluogo berico con altre 11 città di dimensioni analoghe: prezzi in leggero calo, bene la vendita del nuovo. I prezzi calano meno rispetto alla media dei capoluoghi di provincia di dimensioni simili (tra i 100 e i 300 mila abitanti) mentre il numero di compravendite resta in linea.

Si vendono più appartamenti nuovi, ma la differenza tra il prezzo richiesto e quanto effettivamente si riesce a “spuntare” nella vendita rimane alta. E’ la fotografia del mercato immobiliare residenziale vicentino nel 2018, scattata dall’indagine della Fimaa Confcommercio nazionale, la Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari, che associa in tutta Italia oltre 12mila agenzie immobiliari per 40mila operatori.

Il focus, diffuso in questi giorni, confronta Vicenza con altri 11 città analoghe, creando una sorta di classifica a parte rispetto ai grandi centri (con più di 300mila abitanti), ai piccoli capoluoghi e alle città minori. Il raffronto tra il 2018 e il 2017 è stato effettuato attraverso un questionario on line diffuso tra gli operatori associati. Quali dunque i risultati? A Vicenza crescono di un 5% gli scambi, un dato che pone il Capoluogo berico allo stesso livello di Verona, ma un gradino sopra a Venezia (dove gli scambi sono cresciuti del 4,5%). I prezzi però sono in calo, anche se su questo fronte Vicenza fa meglio di molte altre realtà delle stesse dimensioni: al -0,6% registrato nella nostra città, fa da contraltare una media, tra tutti i centri di medie dimensioni presi in esame dall’indagine, del -1,3%. Buone le performance degli immobili nuovi, dove Vicenza fa registrare una quota del 18,7% sul totale, contro una  media del 14,3%. Dove Vicenza non riesce a “tenere il passo” con le altre città di dimensioni analoghe, oggetto dell’indagine, è sugli sconti applicati rispetto al prezzo di vendita. Nella nostra città il venditore è obbligato ad abbassare il proprio prezzo mediamente del 13,8%, contro l’11,9% medio degli altri centri. Una performance, questa, peggiore anche rispetto agli altri capoluoghi veneti come Venezia e Verona, dove lo sconto si aggira sul 10%.

“Nonostante alcuni segnali contrastanti l’indagine mette comunque in luce un aspetto incoraggiante – è il commento di Serafino Magistro, presidente della Fimaa Confcommercio di Vicenza (nella foto) -: l’aumento delle compravendite indica che il mercato si sta muovendo e in prospettiva questo potrebbe aiutare a stabilizzare i prezzi nel breve termine. L’indagine apre lo sguardo anche al 2019 – continua il presidente Magistro – dove prevediamo un trend di crescita delle compravendite attorno al 9%, senza significative variazioni nei prezzi. Ovvio però che sul futuro pesano le incertezze generali dell’economia: questo trend, comunque positivo, ha bisogno di fiducia da parte dei consumatori e può proseguire solo se non accadranno fatti che influiscano negativamente sul sentiment delle famiglie”.