Roberto Floreani alla presentazione di City Lights ringrazia l’Amministrazione comunale per “POP/BEAT Italia 1960-1979. Liberi di Sognare”

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Roberto Floreani, artista e curatore della mostra “POP/BEAT Italia 1960-1979. Liberi di Sognare, ha espresso il suo entusiasmo e la sua gratitudine all’Amministrazione comunale di Vicenza durante la presentazione del Festival City Lights, il nuovo evento dedicato alla scena pop e beat italiana (in copertina il video integrale del suo intervento, ndr).

Sono grato per tutto il supporto ricevuto.” – ha affermato Floreani – “I miei ringraziamenti non sono stucchevoli, ma sono un riconoscimento dovuto per l’opportunità che ci è stata offerta.

Stasera siamo al 15° evento collaterale della mostra, e prevediamo di arrivare a più di trenta entro il 30 giugno.” – ha continuato – “I primi 14 eventi hanno già raccolto oltre 3.000 spettatori, con una platea dei solo circa 100-110 posti disponibile nella Basilica Palladiana.

Roberto Floreani ha sottolineato che questo consenso non è frutto del caso, ma è stato reso possibile grazie alla fiducia concessa dalla nuova Amministrazione. “Non è normale avere carta bianca, ma la nuova amministrazione, qui rappresentata dall’assessore alla cultura Ilaria Fantin, era davvero interessata al progetto.” – ha spiegato l’artista e curatore -. “In 40 anni di carriera nel mondo dell’arte contemporanea, è la prima volta che posso partecipare con tale coinvolgimento ed entusiasmo a eventi di questa portata.

Il curatore ha poi ringraziato Luca Trivellato e Marco Ghiotto per il loro sostegno nella realizzazione del progetto.

L’incontro tra il team di Floreani e gli organizzatori del Festival City Lights è stato immediatamente produttivo. “Abbiamo subito capito che poteva essere un’occasione per collegare il festival al periodo storico trattato nella mostra” ha spiegato.

La mostra evidenzia i punti di contatto tra la pop art italiana e quella americana.” – ha detto Floreani – “Una delle proposte innovative della mostra è stata proprio quella di emancipare la pop italiana dalla sua dipendenza dagli Stati Uniti.”

Un aspetto interessante è rappresentato dall’antigruppo siciliano beat, che ha ampliato il panorama beat italiano al di là dei soliti centri di Roma, e, soprattutto, Milano e Torino. “Nel 1973, l’antigruppo siciliano, guidato da Nat Scamacca, fu ricevuto da City Lights a San Francisco.” – ha ricordato Floreani – “Ferlinghetti dichiarò che Scamacca era il più importante poeta beat italiano, purtroppo dimenticato dalla storia.

Floreani ha concluso il suo intervento ringraziando tutti i collaboratori e sottolineando l’importanza della “disciplina positiva” che ha permesso la realizzazione della mostra e del festival. “Grazie a tutti per il vostro entusiasmo e per il desiderio di creare qualcosa di unico, spero che questo sentire comune possa continuare a unirci in futuro.

In sintesi, il Festival City Lights e la mostra “POP/BEAT Italia 1960-1979. Liberi di Sognare” rappresentano un tributo vibrante e appassionato alla cultura pop e beat italiana, celebrando l’eredità artistica e musicale di un’epoca indimenticabile.