Superbonus, Il Sole 24 Ore: “Niente aperture su banche e retroattività”

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casa superbonus salva

La commissione Finanze del Sentato ha lavorato ieri sui nodi più delicati del Superbonus: retroattività dello spalmadetrazioni e stop alle compensazioni delle banche con i debiti contributivi dal 2025.

Su Il Sole 24 Ore, Giuseppe Latour e Gianni Trovati approfondiscono la questione dei correttivi voluti in particolare da Forza Italia e discussi ieri a Palazzo Madama.

Sul Superbonus il muro alzato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti non sembra incrinarsi. I negoziati potranno proseguire nelle prossime ore, mentre il titolare dei conti è impegnato a Bruxelles per Eurogruppo ed Ecofin, dove già in passato l’eccezionalità delle superagevolazioni italiane è stata rimarcata più volte. Ma al momento ragioni politiche, oltre che finanziarie, sembrano chiudere al raggiungimento di un’intesa. Oggi in commissione Finanze è previsto l’inizio del voto sugli emendamenti, con l’obiettivo di andare in Aula già mercoledì pomeriggio. Tuttavia, il clima politico potrebbe suggerire dei margini di flessibilità per spingersi a una chiusura fino a giovedì mattina”.

L’analisi prosegue: “Tra i tre filoni al centro delle trattative interne alla maggioranza il più complesso è sicuramente quello dello spalmadetrazioni, perché all’allungamento da 4-5 a 10 anni del tempo di sconto in dichiarazione delle spese prodotte nel 2024 (da cui le obiezioni azzurre sulla retroattività dei primi mesi dell’anno), sono agganciati gli effetti finanziari delle nuove misure, a partire dalla correzione del deficit da un decimale all’anno nel 2025 e nel 2026 che riporterebbe il disavanzo ai livelli del quadro fissato dell’ultima Nadef.

Un ostacolo così concreto non si incontra, invece, sul nodo compensazioni che, come spiega la relazione tecnica preparata nei giorni scorsi all’Economia, potrebbe «determinare effetti finanziari positivi», tuttavia non oggetto di quantificazione per ragioni prudenziali. Il nodo è soprattutto politico e collegato ai benefici ottenuti dalle banche con l’acquisto dei crediti a sconto. La norma, che punta a chiudere le compensazioni con debiti previdenziali e premi Inail dal 2025, rappresenterebbe una sorta di pegno pagato in cambio di quei vantaggi, con l’effetto non trascurabile di tutelare l’equilibrio dei conti previdenziali senza imporre nuovi soccorsi finanziari da parte delle casse dell’Erario già messe a dura prova dalle stesse superagevolazioni sul mattone.

Con questi presupposti qualche chance di successo maggiore sembra circondare le proposte di proroga dell’entrata in vigore della Sugar Tax. In una logica di dare e avere che permetterebbe a entrambe le parti della maggioranza a ottenere qualcosa sempre che questo basti a chiudere le ostilità”.

Fonte: Il Sole 24 Ore