Dal Vicentino parte una richiesta al Parlamento italiano per mettere al bando le sostanze perfluoroalchiliche o Pfas. Presso il municipio di Lonigo, lo hanno lanciato Mamme No Pfas, Acque Bene Comune Vicenza, Legambiente, 16 comuni e molte associazioni territoriali.
L’appello è rivolto ai sindaci di Veneto, Piemonte, Lombardia ad unirsi in questa battaglia che ha molto a che fare con le future generazioni.
“Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutte le forze politiche di tutti i Comuni – dicono le associazioni -, indipendentemente dall’appartenenza politica, per sollecitare il Parlamento ad emanare una legge che metta subito al bando queste micidiali sostanze che stanno mettendo a repentaglio la salute dei nostri figli”.
I comuni che sino ad ora hanno aderito alla mozione “bando ai Pfas” sono Cologna Veneta, Trissino, Pressana, Bussolengo, Arzignano, Lonigo, Legnago, Tregnago, San Martino Buon Albergo, Roveredo Di Gua’, Cassola, Montegaldella, Nove, Ospedaletto Euganeo, San Vito Di Leguzzano e San Pietro Viminario. “Ma la lista è in evoluzione con nuove adesioni”, fanno sapere le Mamme No Pfas.
“La mozione – aggiungono – rimanda alle richiesta di misure concrete che da anni, cittadini ed ambientalisti reclamano. Ovvero, il bando definitivo della produzione, dell’utilizzo e della commercializzazione dei Pfas, la messa in sicurezza e successiva bonifica delle aree contaminate, la tutela dei cittadini esposti, con l’istituzione di un registro dei soggetti contaminati e l’erogazione di adeguate misure di supporto sanitario e psicologico,
la promozione della ricerca scientifica sugli impatti dei Pfas sulla salute e sull’ambiente”.
Secondo un recente studio dell’Università di Padova l‘inquinamento da Pfas nella zona rossa tra le province di Vicenza, Padova e Verona ha causato 4 mila morti in più rispetto alle previsioni. La ricerca si è concentrata sulle cause di morte nelle zone contaminate da sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche ed è stata pubblicata sulla rivista scientifica Environmental Health.