La Procura di Firenze ha notificato la conclusione delle indagini a 18 persone accusate di aver condotto affari favorendo il clan camorristico dei Casalesi attraverso una serie di reati finanziari. Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza di Firenze e Vicenza, hanno portato alla luce un sodalizio imprenditoriale dedito al riciclaggio di denaro di provenienza illecita, all’emissione di fatture false e al trasferimento fraudolento di valori.
Gli indagati, originari e residenti nelle province di Grosseto, Caserta, Roma, Pordenone, Messina, Massa Carrara, Brescia, Vicenza e Trento, sono accusati di aver reimpiegato capitali illeciti per un ammontare di almeno 300mila euro. Tra loro figura un imprenditore edile già condannato per estorsione aggravata dal metodo mafioso a favore del clan Zagaria, legato ai Casalesi.
Tra i 18 indagati c’è anche Giorgio Manuzzato, 65 anni di Sovizzo, imprenditore noto alle fiamme gialle vicentine. Marco Antonio Dal Ben, il suo avvocato, ha dichiarato a Il Corriere del Veneto: “Abbiamo già chiesto di essere interrogati questo per chiarire la situazione. Al momento siamo in attesa di essere convocati. Il mio cliente è destinatario di un’unica contestazione di concorso in bancarotta. E, da una prima visione dei 19 faldoni d’indagine, conterei che la sua posizione possa essere presto chiarita. Anche perché, da quanto risulta, Manuzzato non è stato mai beneficiario di trasferimenti di denaro da parte delle persone coinvolte“.
Le indagini dei finanzieri hanno inoltre permesso di scoprire una bancarotta fraudolenta ai danni di una società con sede a Verona, per un valore di circa 5 milioni di euro. I beni e i contratti della società vennero distratti e dirottati verso altre imprese collegate agli indagati.
Due società a responsabilità limitata con sede a Grosseto sono state incluse tra gli indagati per aver agevolato l’attività del clan camorristico, in violazione del decreto legislativo 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti.
Le risultanze delle indagini saranno ora vagliate dal giudice, che dovrà accertare la responsabilità degli indagati.