(Adnkronos) – È Lucio Fochesato, 68 anni, il presidente dei dirigenti, quadri ed executive professional privati del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato del Veneto. Ad eleggerlo, per il secondo mandato consecutivo, l’assemblea annuale degli associati a Manageritalia Veneto che si è svolta sabato scorso gli spazi del Four Points by Sheraton di Padova. “Sono onorato e orgoglioso di questa riconferma. Una nomina che premia il grande lavoro svolto nel corso di questi primi quattro anni di mandato da tutta la squadra di Manageritalia Veneto. Un’associazione che in questi anni ha molto aumentato i suoi iscritti, che sono oggi 2.442. Una squadra che sin dal suo insediamento si è adoperata per rendere la nostra Associazione un solido punto di riferimento per le esigenze contrattuali, di formazione, sanitarie, di welfare dei nostri associati”, commenta Lucio Fochesato, presidente di Manageritalia Veneto. E Fochesato prosegue: "la managerialità nel nostro territorio deve aumentare: i manager nelle imprese venete sono cresciuti complessivamente solo di quasi l’1%, contro una media nazionale che arriva a quasi il 4%: occorre anche nelle pmi del Veneto investire e ricorrere a competenze esterne alla proprietà e alla famiglia se si vuole competere in un mondo ormai globalizzato. Per favorire la crescita e lo sviluppo del nostro territorio è indispensabile un’intensa sinergia e il dialogo costruttivo tra manager, mondo delle imprese e le istituzioni, perché si cresce solo insieme e i manager veneti sono pronti a fare la propria parte!”. Lucio Fochesato, già presidente di Manageritalia Veneto nella passata consigliatura, ex dirigente e Maestro del lavoro, ha maturato una lunga esperienza nel campo della grande distribuzione e da 24 anni è membro attivo di Manageritalia. L’assemblea ha inoltre riconfermato i vicepresidenti di Manageritalia Veneto: Manuel Modolo e Carlo Terrin. Dal 2008 ad oggi, secondo gli ultimi dati Inps elaborati da Manageritalia, il territorio veneto ha visto una sostanziale della dirigenza all’interno delle imprese con solo un +0,2% di manager attivi sul territorio, nel mentre in Italia sono cresciuti del 6,5. Il dato è espressione della scarsa managerialità nel tessuto produttivo dovuta soprattutto all’insufficiente utilizzo da parte degli imprenditori locali di manager esterni alla famiglia che spesso detiene la proprietà dell’azienda. In Italia solo il 28% delle PMI ha manager esterni, contro il 60% nei più avanzati e competitivi paesi europei. La mancanza di managerialità ad oggi rappresenta il maggiore gap da colmare per consentire alle imprese di competere e crescere. In Italia la crescita dei dirigenti privati è guidata dalle donne, aumentate dell’8,1% nel 2022, contro il 2,7% degli uomini, ma soprattutto cresciute dell’86,7% dal 2008, rispetto al calo del 4,6% degli uomini. La rincorsa verso la parità è quindi in atto anche ai vertici dove le donne dirigenti sono oggi il 21,4% del totale (12,2% nel 2008), ma ben più presenti nelle coorti di dirigenti più giovani (38,5% tra gli under 35 e 31% tra gli under 40) e tra i quadri (32,1%). Donne dirigenti che sono percentualmente molto più presenti nel terziario (25,4%) rispetto all’industria (15,9%). In Veneto la managerialità ha il freno tirato, infatti i dirigenti sono aumentati solo del +0,7% nell’ultimo anno contro una media nazionale in crescita del +3,8%. I vertici aziendali però si tingono ancor di più di rosa, crescono del 93% le donne manager negli ultimi 14 anni arrivando a quota 1.384 su un totale di quasi 8.651 manager in attività. Tutte in positivo le provincie venete con Verona +1,2% (6° nella classifica delle provincie italiane dopo Milano, Roma, Torino, Bologna e Bescia) che si conferma la realtà più numerosa con 2.233 manager e le donne salite a +9,4%. È però Rovigo, +6,4%, la provincia che fa segnare l’incremento complessivo di dirigenti maggiore. Addirittura, +67% se si guarda alle sole donne. Bene anche la provincia di Vicenza, +5%, con le dirigenti che arrivano a doppia cifra, +14%, e quella di Padova, +4,6%, in cui sono maggiormente gli uomini a crescere con un +5,3%, mentre le donne si fermano a un +0,9%. Unica realtà in controtendenza è Venezia, -11%, che, nonostante i suoi 1.153 manager in attività, vede calare sensibilmente i suoi dirigenti in tutti i settori sia per quanto concerne la componente maschile, -7.2%, ma soprattutto -26,4% quella femminile, dato più alto in regione. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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