Eurodeputati italiani, la vicentina Alessandra Moretti (Pd) tra i più produttivi

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Alessandra Moretti

C’è anche Alessandra Moretti, vicentina del Partito democratico, tra gli eurodeputati italiani più produttivi nel mandato che volge a conclusione. Lo si apprende da La Repubblica di oggi che riprende e approfondisce i dati di due diverse classifiche europee sull’attività dei deputati a Strasburgo.

Ovvero, Bcw, agenzia di comunicazione globale che ha stilato la classifica analizzando l’attività di un anno intero, dal luglio 2022 allo scorso giugno 2023, ed EU Matrix, piattaforma di ricerca focalizzata sull’UE adattata all’era digitale che combina conoscenze di esperti e tecnologia digitale per fornire informazioni fattuali e obiettive su come funziona la macchina politica dell’UE.

Per Bcw, La vicentina Moretti, in particolare, figura 52esima e tra i migliori 6 deputati italiani che sono tutti del Pd, sottolinea Daniele Castellani Perelli che firma l’approfondimento su Rep il quale mette in risalto l’inefficienza – sempre secondo i medesimi dati – degli europarlamentari sovranisti, quelli della Lega in particolare. Gli altri dem sono Irene Tinagli (numero 17), Brando Benifei (60, e ha vinto il premio ai Mep Awards), Patrizia Toia (93), Pina Picierno (108) e Pietro Bartolo (154).

Conferma le valutazioni di Bcw anche un’altra classifica, stilata a fine febbraio da EuMatrix. Tra i 100più influenti ci sono, anche qui, solo 4 italiani: Nicola Danti di Italia Viva in 44esima posizione, e poi tre del Pd, ovvero Pina Picierno (48), Benifei (60) ed Elisabetta Gualmini (74).

Secondo i due studi a fare la differenza per l’Italia, rispetto alla legislatura 2014-2019, è stata proprio l’irrilevanza politica e la scarsa produttività dei leghisti, oltre che l’isolamento del M5S, partito che in questi giorni tratta l’ingresso in un gruppo rossobruno anch’esso però minoritario“, si legge nell’articolo.

Un’altra classifica di Bcw, relativa all’influenza pubblica (visibilità e capacità di raggiungere audience online e sui media), rivela invece che gli eurodeputati italiani del centrodestra occupano tutto il podio italiano e sei dei primi 10 posti: prima è la forzista Alessandra Mussolini, che è quinta a livello europeo, ed è seguita da Francesca Donato (la deputata il cui marito pochi giorni fa è stato trovato morto) e da Caterina Chinnici.

Quali lezioni si traggono – chiede l’autore dell’articolo –? Così rispondono da Bcw: «Gli eurodeputati dei partiti moderati hanno un impatto più profondo sulla legislazione, mentre quelli agli estremi hanno una visibilità mediatica più alta (il numero uno è il lepenista Jordan Bardella, ndr). E poi le donne hanno un’influenza maggiore sulle leggi, mentre gli uomini sono più mediatici. Inoltre i Paesi con forti delegazioni dei gruppi Id ed Ecr tendono ad avere meno rilevanza». Quest’ultimo è proprio il caso dell’Italia, perché la Lega – in Id – nel 2019 prese il 34% e conquistò 28 seggi”.

E ancora:”Lo dice chiaramente anche EuMatrix: «L’influenza generale degli italiani è tra i livelli più bassi. Poiché una quota sostanziale appartiene a gruppi marginali, il Paese è sottorappresentato in termini di posizioni di leadership». Vale sicuramente per la Lega, ma potrebbe valere anche per FdI, se anche questa volta non entrerà nei giochi politici: tutto dipenderà da se riuscirà o meno a trovare un’intesa con il Ppe. E se anche la mancata affiliazione europea del M5S è citata per spiegare la scarsa influenza italiana, la possibile affermazione del Pd come più ampia delegazione del gruppo S&D potrebbe essere cruciale – è scritto – in senso positivo. In questa legislatura, intanto, l’Italia è stata tra i Paesi più underperforming”.

Fonte: La Repubblica