La giornata di ieri ha visto una intensa corsa ai nuovi incentivi auto rilanciati dal Governo, soprattutto per l’acquisto dell’elettrico. Si è registrato un boom di prenotazioni degli aiuti per acquistare automobili full electric che prevedono fino a 11mila euro per chi rottama un Euro 2, o 13.500 in caso di nucleo familiare con un Isee fino a 30mila euro. Questo genere di incentivi auto sono stati esauriti del tutto appena otto ore dopo l’avvio della piattaforma.
Carmine Fotina e Filomena Greco scrivono su Il Sole 24 Ore: “Dal ministero hanno calcolato come disponibili al momento dell’apertura dello sportello, nel complesso, 710 milioni di euro. Questo perché dal calcolo della dote complessiva di circa 1 miliardo di euro sono stati sottratti i contributi già utilizzati a partire dal 1° gennaio 2024 sulla base della precedente campagna di incentivazione.
In particolare, per le auto elettriche – emissioni di CO2 da 0 a 20 gr/km – le risorse disponibili al 3 giugno, prima dell’apertura dello sportello, erano pari a 201 milioni e 42.172 euro. Un tesoretto andato esaurito in una sola giornata“.
Secondo i dati, è rimasta invariata la percentuale di richieste per auto con emissioni da 61 a 135 gr/km di CO2: qui non si è ripetuto “l’assalto” registrato nei mesi scorsi in occasione di analoghi aiuti all’acquisto. Poi, poco movimentato il comparto delle ibride plug-in (21-60 gr/km CO2),
“Restano circa 30 milioni per le auto usate – prosegue l’articolo -, 15 milioni per moto, scooter, tricicli e quadricicli leggeri elettrici mentre sono esauriti quelli per i modelli endotermici. Restano appena 4 milioni per i veicoli commerciali elettrici e 38 milioni per quelli ad alimentazione tradizionale”.
E ancora: “Tra le novità del nuovo corso di incentivi c’è il rafforzamento dell’aiuto destinato ai modelli elettrici, la disponibilità del 100% del bonus anche per le società di noleggio – erano al 50% l’anno scorso – e una misura dedicata alle auto usate. Resta invece tutto da definire il percorso del Leasing sociale, possibilità definita dal ministero guidato da Adolfo Urso insieme all’Aci ma di fatto non ancora attiva. Gli operatori a questo punto scommettono su un mercato meno altalenante, in grado di imboccare una ripresa più decisa nel secondo semestre dell’anno. Dall’inchiesta congiunturale mensile sui concessionari condotta dal Centro Studi Promotor emerge che un concessionario su due si aspetta vendite in aumento, il 39% parla di stabilità e il 13% ha previsioni negative”.
Fonte: Il Sole 24 Ore