Il presidente di Confcooperative Nazionale Maurizio Gardini: “Siamo una banca vicina al territorio”
Si è tenuta il 3 giugno presso la sede di via Longhin a Padova l’Assemblea 2024 della Federazione del Nordest delle Bcc. Un’assemblea molto partecipata, con numerosi ospiti e rappresentanti del Credito Cooperativo, tra i quali anche il Presidente di Confcooperative Maurizio Gardini.
Dopo la parte pubblica dell’incontro, nella parte privata l’Assemblea dei Soci ha approvato il Bilancio 2023 e ha rinnovato gli organi sociali per il prossimo triennio con la guida del Presidente Lorenzo Liviero (Banca del Veneto Centrale), assieme ai vicepresidenti Mauro Giuriolo (Banca Adria Colli Euganei) e Giacomo Giacobbi (Cortinabanca), e ai consiglieri Carlo Antiga (Banca Prealpi San Biagio) e Maurizio Salomoni Rigon (BVR Banca). Collegio Sindacale composto da Piergiorgio Bandolin alla Presidenza, Enzo Pietro Drapelli e Laura Ghiotto come membri effettivi.
Durante i lavori assembleari è stato omaggiato l’uscente Direttore Generale Gabriele Beggiato che lascia il testimone a Francesco Polo, nominato dal CdA lo scorso 2 maggio e proveniente dalla Capogruppo Cassa Centrale Banca.
Durante la mattinata c’è stata anche l’occasione per celebrare, dopo le Assemblee delle 5 Banche Associate, gli splendidi risultati da esse ottenuti nel 2023. L’utile complessivo è di 138,3 milioni di euro, in crescita del 58,5% rispetto all’anno precedente. Con oltre 47.000 Soci, le Bcc della Federazione contano su 1.394 dipendenti e operano con 197 sportelli, rafforzando sempre più la loro presenza sul territorio. In generale i risultati attestano una redditività record per il Gruppo e dimostrano la capacità di adattamento ai tempi del Credito Cooperativo, il crescente riconoscimento proveniente dai soci e dalle comunità, nonché la quotidiana testimonianza concreta del modo di “fare banca differente”. Questi risultati assumono una connotazione ancora più importante in prospettiva storica se si ricorda che, nel 2023, è stato celebrato il 140° anniversario della costituzione della prima Cassa Rurale italiana e si sia giunti per il nostro territorio alla celebrazione, nel 2024, di altri due centenari, con i 130° anniversari dalla costituzione di Banca Prealpi San Biagio e di Cortina Banca. Tutto questo in una cornice dove si festeggerà, sempre nel 2024, il ruolo di Cassa Centrale Banca al 5° anno da Capogruppo e al suo 50° anno dalla fondazione.
Significativa la presenza di rappresentanti delle istituzioni bancarie “amiche” e delle realtà territoriali come quella del comune di Padova con il consigliere Carlo Pasqualetto, di Confcooperative Nazionale con il Presidente Maurizio Gardini, di Cassa Centrale Banca con il Presidente Giorgio Fracalossi, con Federcasse con il Presidente Augusto dell’Erba e il Direttore Sergio Gatti, della Federazione Veneta con il Presidente Flavio Piva e il Direttore Piero Collauto, di Confcooperative Veneto con il Presidente Paolo Tiozzo e la Direttrice Daniela Galante, Irecoop Veneto con il Presidente Giovanni Sartori e la direttrice Monica Sparapan e l’Università di Padova con il prof. Francesco Zen.
“Oggi siamo chiamati sempre di più a sottolineare la nostra diversità e specificità – ha dichiarato il riconfermato Presidente Lorenzo Liviero – che è quella mutualistica, quel dna del credito cooperativo, nato a Loreggia 141 anni fa e quel compito che ci è stato assegnato dall’articolo 45 della Costituzione che dà una finalità sociale, senza fini di lucro, quell’eticità che è propria del nostro modo di fare banca.
Proprio di fronte ad un futuro che creerà sempre più disuguaglianze sociali, nuove povertà e forme di emarginazione la cooperazione diventa necessaria. Ce lo dicono anche i più giovani, che abbiamo incontrato nel nostro progetto di educazione finanziaria Educashon. L’85% di questi ragazzi vuole una banca etica, green, attenta alle persone e ai territori. Sappiamo poi che le sfide che ci aspettano, quelle del nostro credito cooperativo, sono ampie, dal riconoscimento europeo di piccole banche con proprie caratteristiche, al sistema federativo che ci dà garanzie e rappresentazione. Per il futuro il nostro impegno principale sarà quello rivolto alle comunità, non solo nel senso di contributi ma di un vero coinvolgimento di soci, clienti, famiglie e giovani. Dobbiamo cioè essere co- protagonisti delle comunità. E lo faremo con le mutue, iniziative di welfare allargato che riguarderanno la salute, la formazione, il tempo libero così come la promozione della transizione energetica e dell’ecologia integrale, coinvolgendo in questo le altre cooperative e il mondo del volontariato.”
Dalla cooperazione bancaria alla cooperazione tout court con Maurizio Gardini Presidente nazionale di Confcooperative: “Veniamo da lungo periodo di difficoltà – queste le sue parole – il covid, la crisi energetica, l’inflazione, le difficoltà strutturali e straordinarie vissute, la guerra. Il contesto è pesante, il pil arranca, il ceto medio è indebolito, il paese si divide in grandi fratture sociali e territoriali. Ecco che il compito della cooperazione è essere sul campo e vicino ai territori, anche attraverso le Bcc, che da sempre mantengono il rapporto con le persone e i territori. Il modo di fare banca cooperativo è inoltre differente e mira all’obiettivo che ci pone anche l’Europa che è quello di accompagnare le comunità verso le transizioni, da quella energetica a quella digitale, ricomponendo le fratture, attraverso l’economia sociale, che è un’economia non basata su dividendo ma che rimette al centro le imprese che a sua volta hanno al centro i soci e il protagonismo dei soci e non il capitale. L’economia tipica delle Bcc”.
“In 102 comuni del Veneto – ha ribadito il direttore generale di Federcasse Sergio Gatti – l’unica presenza bancaria è quella delle vostre Bcc, a Rovigo per esempio il 41% degli sportelli sono del credito cooperativo. Rispetto alle quote di mercato, 1/3 dei finanziamenti alle imprese agricole viene dalle Bcc così come ¼ per il settore turistico”.
“Il ruolo delle nostre banche è quello di essere del territorio e di comunità- ha spiegato Augusto Dell’Erba Presidente di Federcasse – e noi vogliamo rimarcare questa differenza rispetto agli altri istituti di credito, ricordando nel contempo che le nostre banche sono le uniche ad essere amministrate dai soci cooperatori, che sono soggetti del territorio e quindi c’è una coincidenza tra la comunità e il territorio. Questo è un valore aggiunto, soprattutto in una regione come il Veneto. E così pure vogliamo rimarcare le nostre differenze anche rispetto all’Europa, da convinti europeisti, chiedendo alle normative europee di intercettare le diversità e unicità del nostro sistema bancario, che nasce proprio dalla carta costituzionale”.
“Le Bcc sono la parte più importante del gruppo bancario cooperativo perché attraverso loro siamo nei territori – ha commentato Giorgio Fracalossi Presidente di Cassa Centrale Banca – Noi dall’altra parte come Capogruppo diamo supporto alle stesse per le attività come la creazione di prodotti e servizi, in un mondo in cambiamento dove diventa necessario lavorare assieme, anche rispetto alla digitalizzazione e all’intelligenza artificiale”.