Alpini e vicentini: storia di un legame

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Alpini vicentini
Alpini vicentini

(Articolo di Carlo Valente da VicenzaPiù Viva n. 7, sul web per gli abbonati).

Una breve storia del Corpo degli Alpini, dalla loro fondazione a… Napoli come difensori
dei confini settentrionali dell’Italia alle loro missioni militari e di soccorritori moderni, uno
dei migliori eserciti di montagna del mondo. Alcune curiosità spiegano il significato dei
loro simboli e il loro legame con Vicenza e il suo territorio.

“Sul cappello, sul cappello che noi portiamo, c’è una lunga, una lunga penna nera”. È dal 1915 che sentiamo questa canzone tra i monti, nei boschi, nelle serie tv e spesso anche in ufficio e inevitabilmente ci fa pensare agli Alpini, tra i più amati e coraggiosi soldati della storia italiana, nonché il Corpo di Fanteria di Montagna in servizio più antico del mondo.
La loro storia inizia, per chi non lo sapesse, a… Napoli, per Regio decreto di re Vittorio Emanuele II il 15 ottobre 1872 con lo scopo di sorvegliare i confini settentrionali del Regno d’Italia.
Un fatto interessante è che la penna sul cappello (introdotta nel 1910) non è identica per tutti gli Alpini: la ‘truppa’ ha una penna nera di corvo, gli ufficiali hanno penne marroni di aquila mentre un alto ufficiale e un generale degli Alpini sfoggia orgoglioso una penna di oca bianca, tutti uccelli potenti capaci di coprire grandi distanze e di domare le alture.
Gli Alpini si sono distinti in diversi conflitti e operazioni di montagna, dalle Alpi contro le truppe Austro-Ungariche ai monti del lontano Afghanistan, non solo combattendo ma anche portando avanti operazioni di soccorso e di pace.
Come già detto, gli Alpini furono concepiti e costituiti come un Corpo militare addestrato e abilitato per le operazioni e i combattimenti in montagna e in territori impervi, difficilmente raggiungibili e in cui l’uso di mezzi pesanti è molto difficile. Questa loro preparazione ed esperienza li ha dotati di capacità molto utili in situazioni di emergenza o calamità, rendendo gli Alpini eroici protagonisti di operazioni di soccorso in territori di montagna e in caso di calamità naturali in tutta Italia ma anche in altri Paesi. Ecco perché gli Alpini godono di particolare affetto da parte della gente comune e perché restano sempre attivi anche in tempi di pace.
Gli Alpini hanno un legame speciale con Vicenza poiché in questa città si sono verificate diverse battaglie con nemici che avevano violato le Alpi da loro sorvegliate. Il territorio vicentino custodisce dei luoghi preziosi per il Corpo, tra cui i Sacrari Militari del Monte Grappa, gli Ossari del Pasubio e Monte Cimone, per non parlare di Asiago, tutti luoghi in cui riposano ben 85.000 caduti della Prima Guerra Mondiale.
Una delle imprese più celebri degli Alpini, di cui Vicenza fu testimone, è la resistenza sul Monte Grappa, la prima battaglia del Piave (tra il 13 e il 26 novembre 1917) dove il Regio Esercito Italiano e le sue truppe di montagna arrestarono l’avanzata degli eserciti imperiali tedesco e austro-ungarico, per poi partecipare alla controffensiva del generale Diaz nel 1918.
La sezione A.N.A. (Associazione Nazionale Alpini) di Vicenza cominciò a scrivere la sua storia poco tempo dopo, nel 1921, quando si preparò la sua costituzione. Il 12 febbraio 1922 il dott. Bruno Agostini decise che si era preparato abbastanza e, con un indomito
appello intitolato “Alpini vicentini sveglia!” pubblicato sul periodico nazionale “L’Alpino”, convocò il primo comitato dell’associazione all’albergo “Ai Due Mori”. Non è la prima volta nella storia che una nobile iniziativa viene discussa in un albergo e intorno ad un buon pasto per poi evolversi nella nascita di un Impero, nella pubblicazione di un celebre romanzo o in una resurrezione. Quella degli Alpini vicentini si concretizzò il 22 aprile quando ne venne approvata la costituzione e si dichiararono tutte le Compagnie di Vicenza socie perpetue della Sezione A.N.A. vicentina. Celebre è Maria Giaretta, comandante di un comitato di signore vicentine che realizzarono il vessillo della Sezione inaugurato al Teatro Olimpico il 4 novembre. La Sezione fu costretta a sospendere le attività durante la Seconda Guerra Mondiale, quando gli Alpini furono impegnati a combattere sui numerosi fronti del
conflitto. Dopo la fine della Guerra la Sezione A.N.A. di Vicenza fu la prima di tutta Italia a riattivarsi, il 27 giugno 1945, ad opera del capitano Giovanni Milan, permettendo agli Alpini di consolidare ulteriormente il loro legame con la città e i suoi abitanti.
Tante altre iniziative e imprese hanno ampliato e rafforzato i rapporti tra Vicenza e il Corpo, tra cui la grande Adunata Nazionale del 1991, evento grandioso e solenne destinato a ripetersi in questo maggio 2024 nella nostra città e ad aggiungere una nuova pagina a questa lunga e ricca storia d’amore tra Vicenza e il Corpo degli Alpini le cui alte penne sui cappelli rimangono un simbolo di onore e ammirazione.