Minorenni a Hit Show, le posizioni di Ipab e centrosinistra di Vicenza

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Si è riaperta, siamone contenti – è scritto in un comunicato del Consiglio di Amministrazione di IPAB per i Minori di Vicenza – la discussione attorno a ‘Hit Show‘, di prossimo avvio presso Fiera di Vicenza. Presenza di minori e possibilità per loro di “fare conoscenza” con le armi pur senza maneggiarle, sì o no? Come “IPAB per i Minori di Vicenza” ci sentiamo ancora una volta coinvolti in questo dibattito per dovere istituzionale. Ora, il Consiglio di Amministrazione di questa IPAB non può non richiamare, sia pure con rispetto delle varie posizioni, ma con fermo convincimento, come sia necessario interrogarsi –come comunità e come Istituzioni– su alcuni precisi aspetti.

Che senso ha sul piano strettamente pedagogico –non solo ristretto all’ambito dei minori, ma rivolto anche alla popolazione nel suo complesso– l’organizzazione di manifestazioni come quella sulle armi in generale? Non sarebbe più opportuno, per minori ancora in piena età di formazione, una loro totale esclusione dalla possibilità oggi invece concessa di potervi accedere? Perché non organizzare una qualche manifestazione altrettanto mediaticamente supportata a sostegno della tolleranza e del rispetto reciproco?

Perché quindi non farsi portavoce del fatto che la civile convivenza non si costruisce sull’ostentazione commerciale (anche se legittima) di armi da caccia, di difesa, ma anche di ‘offesa’, a ben guardare, che possono portare fino alla morte?

Perché, almeno, non rispettare alla lettera ciò che è previsto dalla legge e dagli accordi presi ‘con e tra’ gli organizzatori di simili manifestazioni? Sul quale ‘rispetto’, poi, e si ritorna a capo, si fonda quell’educazione che vogliamo impartire ai nostri figli per un mondo migliore e in definitiva sempre più lontano dalla necessità di dover ricorrere all’aggressività, fino alla violenza, fino alle armi. A quando una ‘rivoluzionaria’, questa sì, “Fiera della Pace”?

Date queste premesse, non vediamo sinceramente quale sia la necessità di “avvicinare alle armi” i minori d’età, né quale sia il messaggio, quale il progetto educativo condiviso all’interno della comunità. E non comprendiamo, inoltre, quale possa essere il danno temuto dagli organizzatori se poi –e non crediamo vi siano dubbi!– gli utilizzatori finali, i clienti, sono –come chiede la legge– soltanto i maggiorenni.

Ecco perché, quale Ente preposto al sostegno dei minori in difficoltà, guardiamo con preoccupazione alle tesi di chi, detto senza malizia, ritiene utile se non addirittura necessario avvicinare i più piccoli alle armi, nonostante le rassicurazioni di una “serrata vigilanza” date dagli organizzatori.

Immaginare la società di domani in cui già i nostri figli più piccoli di oggi, iniziano ad affiancarsi alle armi, crea davvero qualche inquietudine. Preservare i minori dalle armi, dall’educazione alle armi (contraddizione in termini?), crediamo fermamente sia un dovere di ogni società matura.


HIT Show si caratterizza – è scritto in una nota dei consiglieri d’opposizione a Vicenza* – per essere l’unica manifestazione fieristica nei Paesi dell’Unione Europea in cui vengono esposte tutte le tipologie di armi (per la difesa personale, per il tiro sportivo, per le attività venatorie, per collezionismo, uniche escluse quelle definite “da guerra”) e alla quale è permesso l’ingresso di tutti, minorenni compresi.

In Europa vi è solo una Manifestazione con le stesse caratteristiche: “IWA” di Norimberga, ma l’accesso è consentito solo agli operatori del settore e non ai minorenni. Si riscontra con favore che nel nuovo Regolamento è fatto divieto ai minori di maneggiare le armi esposte e che i loro accompagnatori si rendono personalmente responsabili della vigilanza. Tuttavia, non essendo contemplata alcuna sanzione per i trasgressori e fino a quando non vi sarà una netta separazione tra armi ad uso sportivo e armi comuni, riteniamo tale limitazione del tutto insufficiente e chiediamo di vietare espressamente l’ingresso a tutti i minori di anni 14.

Va precisato che il divieto di maneggiare armi è previsto dalla legislazione italiana fino al compimento dei 18 anni d’età, la deroga riguarda unicamente coloro che hanno compiuto 14 anni e sono regolarmente tesserati presso Associazioni di tiro sportivo accademico, quindi non può essere addotta per legittimare il permesso di entrata a HIT Show. Infatti, la normativa pone quattro condizioni ben precise: 1) che le armi vengano utilizzate solo nelle strutture preposte; 2) solamente da parte dei minori iscritti ad associazioni accreditate; 3) esclusivamente per le tipologie di armi predisposte a tale scopo; 4) sotto la costante supervisione di un Istruttore Federale con specifica preparazione.

Hit Show non è un Poligono di tiro e consentirvi il libero ingresso, ancorché sotto la responsabilità di un adulto, costituisce una precisa scelta degli organizzatori che risponde a mere finalità economiche e che non ha nulla di educativo. L’aspetto economico è sicuramente importante, ma una Società il cui pacchetto azionario è detenuto in maggioranza da Enti Pubblici deve porsi, più di altri, il tema della responsabilità sociale d’impresa e dei rischi insiti nella diffusione delle armi comuni, che va ben oltre le tradizionali attività venatorie e le discipline sportive: – Laddove circolano più armi, più alto è il rischio che queste armi vengano usate in modo improprio, anche se detenute legalmente.

A Berlato, che denuncia come inaccettabile la distribuzione di magliette colorate ai minori per renderli riconoscibili, ricordiamo che l’anno scorso una marea gialla di borsette elettorali rendeva ben più identificabili, anche politicamente, coloro che le esibivano. A tale riguardo, nelle scorse edizioni è stata permessa la raccolta di firme a favore della proposta di legge sulla “legittima difesa”; esponenti politici hanno stretto accordi con la lobby dei fabbricanti d’armi; si è persino tollerata la distribuzione di materiale elettorale. Nel regolamento di quest’anno “la distribuzione e/o diffusione di materiali promo-pubblicitari” è vietata, auspichiamo che i controlli siano svolti con il massimo rigore e che il divieto si estenda anche all’esterno della Fiera.

*Ciro Asproso – Otello Dalla Rosa – Cristina Balbi – Raffaele Colombara – Alessandro Marchetti – Alessandra Marobin – Sandro Pupillo – Giovanni Rolando – Isabella Sala – Giovanni Selmo – Spiller Cristiano – Ennio Tosetto.