(Adnkronos) – “Porteremo tecnologia e professionalità lì sul posto, per supportare il lavoro dello staff medico delle Olimpiadi. La parte educazionale consentirà, in questi anni che portano alle olimpiadi, e anche dopo, di creare dei corsi di preparazione per tutti quelli che hanno a che fare con gli atleti: medici di medicina generale, ortopedici, fisiatri, ma anche neurologi e medici che si occupano di patologia cardiovascolare”, per mettere a punto “le linee guida che servono per gestire, dal bambino che si fa male durante lo sport all'atleta di interesse nazionale o internazionale”. Così Ettore Squillaci, delegato Sirm per le Istituzioni sportive, all’Adnkronos, intervenendo questa mattina a Milano, nel corso del 51.esimo Congresso nazionale della Società italiana di radiologia medica e interventistica (Sirm), alla presentazione del percorso di un accordo quadro di cooperazione in vista delle olimpiadi Milano-Cortina 2026 tra la società scientifica e il Comitato olimpico nazionale italiano. D'altra parte, poiché le Olimpiadi si svolgono “su un territorio vasto – aggiunge Squillaci – che riguarda non solo grandi città come Milano e Verona, che hanno ovviamente già strutture cliniche adeguate, ma anche per esempio a Livigno, che non ha ovviamente strutture sanitarie adeguate ad accogliere il grande numero di atleti, ma anche di persone che interverranno in quei giorni, la Sirm fornirà il supporto strutturale e clinico sia per i pazienti come il bambino che scivolerà sul ghiaccio e sbatte la testa che all'atleta nel terreno di gara”. L’attività sarà svolta congiuntamente “al Sistema sanitario nazionale – spiega l’esperto – per coprire e potenziare quelle esigenze relative ai due mesi di olimpiadi, che comprendono anche le paralimpiadi. Per la parte economica – conclude Squillaci – non ci sarà nessun tipo di aggravio per il contribuente né per il Ssn grazie al contributo delle aziende che parteciperanno. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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