(Articolo da VicenzaPiù Viva n. 7, sul web per gli abbonati tutti i numeri, ndr).
La schiacciatrice toscana di Castelfiorentino è grata alla pallavolo anche nella vita: “lo sport mi ha aperto tanti mondi”.
In carriera ha giocato anche in A2 conquistando la promozione nella massima serie con Vallefoglia, oltre a disputare altre due stagioni nella seconda serie nazionale femminile con Sant’Elia. Nella scorsa estate, la scelta di scendere di un gradino e approdare a Vicenza Volley. Per lei, non un declassamento, ma una nuova sfida, iniziata al meglio come ambientamento e proseguita con una stagione ricca di soddisfazioni. La squadra allenata da Mariella Cavallaro inseguirà fino in fondo i play off di B1, ma Chiara è già entusiasta della scelta di approdare nella città del Palladio.
Nata il 17 luglio 1998 a Empoli, Chiara Costagli è originaria di Castelfiorentino (Firenze) ed è alta un metro e 88 centimetri. Nel 2016-2017 ha indossato la maglia del Cus Siena in B2, per poi approdare in B1 prima a Macerata e poi a Pordenone. Nell’annata stoppata dal Covid, la Costagli si trovava in testa con Vallefoglia, formazione marchigiana con cui nella stagione successiva ha giocato l’A2 festeggiando il grande salto nella massima serie. Infine, il biennio in A2 nel Lazio all’Assitec Sant’Elia. Nel suo percorso di crescita, anche alcuni collegiali con la nazionale azzurra pre-Juniores sotto la guida di Marco Mencarelli.
«La pallavolo – racconta la giocatrice toscana – mi ha sempre dato qualcosa di bello in questi anni, la vivo molto bene. Il volley è sempre riuscito a insegnarmi qualcosa, a farmi crescere anche in aspetti personali. Sono una persona tranquilla e solare, la pallavolo riesce a far emergere anche il mio lato più motivato e agonista. Oltre che di momenti belli, lo sport è fatto anche di periodi più difficili, dove ci sono sconfitte da affrontare e dove possono crollare alcune certezze.
Grazie al volley sono riuscita a superare alcune mie piccole paure e insicurezze che si ripercuotono anche nella vita quotidiana, per questo sono grata alla pallavolo. Inoltre, spostandosi tra varie città e paesi attraverso le squadre, si ha la possibilità di conoscere nuove persone, modi di fare diversi e quindi di poter crescere, perché le persone che incontri ti danno sempre qualcosa in più da prendere e farne tesoro».
Parole che fanno ben capire come Chiara sia una ragazza tutt’altro che superficiale. I suoi ringraziamenti allo sport che adora non sono ancora finiti.
«Grazie al volley sono riuscita a lavorare su alcuni aspetti che precedono il match che riguardano la psicologia e la mentalità. Ho avuto modo di conoscere la meditazione che prima non conoscevo e che mi piace molto, oltre ad approfondire l’alimentazione. Sono tutti aspetti di crescita che poi ho riportato nella vita di tutti i giorni».
Ma com’è la quotidianità quando non ci sono bagher e schiacciate da fare?
«Studio Scienze motorie e la maggior parte del tempo fuori dalla palestra lo passo sui libri; la scelta di questa facoltà va nella direzione del non voler abbandonare del tutto in futuro l’ambito sportivo. Per il resto, mi piace leggere, nelle belle giornate vado un po’ a camminare, ascolto musica e dedico del tempo a me stessa. Mi piace anche uscire con le mie compagne di squadra con cui mi trovo molto bene».
In estate Chiara ha sposato il progetto di Vicenza Volley.
«Passare dall’A2 alla B1 non l’ho visto come scendere di categoria, ma come una cosa motivante, con l’obiettivo di raggiungere i play off. Inoltre, mi permetteva di conciliare meglio gli altri impegni senza rinunciare allo sport, un ambito che mi piace moltissimo come quello dei bambini. Scienze motorie un domani potrebbe farmi abbracciare entrambi, anche se ora penso di giocare ancora per tanti anni».
E la nostra città?
«Molto bella, io vengo da un paesino di campagna come Castelfiorentino. Vicenza è una città a dimensione d’uomo, ha un centro molto bello. Ho avuto modo di conoscere tante persone, tutte gentili: è una città dove mi trovo molto bene. Ho un bel rapporto con la mia famiglia e ogni tanto riesco a tornare in Toscana, in estate faccio la babysitter curando una bimba amica di famiglia. Questa esperienza mi trasmette molta empatia, penso molto agli altri e ad aiutarli, ne vado molto orgogliosa».
Chiara allo specchio tra pregi e difetti.
«Ogni tanto sono troppo permalosa, bisogna avere la forza di lasciare andare tante cose invece a volte rimugino molto, ma ci sto lavorando.
Tra i pregi, essere solare, motivata e alla mano. Mi piace avere buoni rapporti con le persone ma sono anche molto selettiva. Mi accorgo che con chi ho meno confidenza faccio trasparire solo una piccola parte di me, che è molto diversa dalla vera Chiara che conosce chi mi è davvero vicino».