(Articolo di Elisa Stivan da VicenzaPiù Viva n. 6, sul web per gli abbonati tutti i numeri, ndr).
La parola “esoscheletri» fa correre la mente verso film e videogiochi, creando davanti agli occhi immagini di strumentazioni molto voluminose ed all’apparenza complesse. Gli esoscheletri, invece, sono presenti da molti anni nel mondo reale per il settore medicale e recentemente hanno preso piede in un altro importante segmento che è di interesse comune: il mondo produttivo.
La diffusione degli esoscheletri occupazionali nel territorio italiano è iniziata nel 2018 con un approccio al settore automotive, per poi espandersi ad altri settori, senza limiti di categoria o dimensione, muovendosi tra l’industriale e l’artigianato, passando per piccole-medie imprese e grandi aziende.
Al momento il principale produttore di esoscheletri in Italia è COMAU SPA (Stellantis), che ha sviluppato due modelli: MATE-XT e MATE-XB, il primo per arti superiori ed il secondo per il distretto lombare.
Entrambi sono caratterizzati da un modello di funzionamento passivo, cioè basano la loro potenza su molle, per garantire un defaticamento muscolare all’utilizzatore del dispositivo. Questi strumenti non potenziano la muscolatura dell’operatore che li indossa, ma la tutelano per prevenire l’insorgenza di DMS (disturbi muscoloscheletrici) che da diversi anni sono la principale causa di malattie lavorocorrelate.
I primi studi scientifici su questi dispositivi fanno ben sperare: queste tecnologie emergenti, se correttamente selezionate ed utilizzate, possono ritardare e, nei migliori dei casi, evitare le patologie solitamente sviluppate in ambienti lavorativi. Se si considera che, oltre ai costi sociali, queste patologie possono arrivare a costare all’Italia oltre 200 mila euro per singolo caso, è immediato intuire quanto l’integrazione di questi dispositivi all’interno delle aziende possa essere vantaggiosa.
Nel Vicentino diverse aziende si stanno approcciando a questi sistemi, con l’obiettivo di tutelare la salute dei collaboratori aziendali e di elevare il livello di competenze del territorio. “Da oltre 50 anni produciamo tubi per lo scarico dei fumi di stufe e tubi per condotte d’aria e d’aspirazione» racconta Andrea Dalle Carbonare – imprenditore di SAVE SpA con sede a Chiuppano. “L’azienda nasce nel 1967 come una piccola azienda a conduzione familiare, ma negli anni siamo cresciuti investendo in processi automatizzati e robotizzati.
Questo dinamismo ci ha permesso di diventare quella che oggi è una ditta che vanta in Italia una posizione di assoluta leadership sia per la quota di mercato che per la qualità delle sue produzioni» .
Ed è proprio questo caratterizzante istinto al miglioramento che ha spinto l’azienda ad avvicinarsi al mondo degli esoscheletri occupazionali. “Tramite il Digital Innovation Hub – Confartigianato Vicenza e Comau SPA siamo entrati in contatto diretto con AZeta Solutions SRL, distributore specializzata nell’accompagnamento ed inserimento in azienda degli esoscheletri anche per il territorio vicentino» continua Dalle Carbonare.
“Durante il primo incontro abbiamo analizzato insieme i vari reparti individuando nella smalteria il campo di applicazione ideale. Nell’arco di 10 giorni ci è stato consegnato il primo esoscheletro, che è stato inserito nella postazione lavorativa identificata dopo una formazione chiara, rapida e semplice a cura di Elisa e Silvia, esperte di prodotto».
Ed il successo nell’uso di MATE-XT non si è limitato solamente all’uso interno in azienda, ma è andato anche oltre i muri fisici affermando un’impronta marketing molto positiva: “Ad inizio Marzo abbiamo partecipato alla fiera PROGETTO FUOCO in Verona, una delle più importanti nel nostro settore ed esponendo alcune foto degli esoscheletri utilizzati in reparto abbiamo riscontrato un notevole interesse presso il nostro stand da parte di visitatori, clienti e fornitori».
Questo è solo uno dei primi feedback positivi delle aziende che stanno scegliendo gli esoscheletri come dispositivi per il miglioramento delle condizioni di lavoro e per la tutela della salute dei lavoratori.
Questi strumenti leggeri, adattabili al corpo, interscambiabili e facili da utilizzare, rappresentano l’inizio di un cambiamento sociale all’attuale “modo di lavorare»; che ora si baserà sui principi dell’Industria 5.0 con l’uomo al centro del processo produttivo. In alcuni casi sarà possibile sfruttare anche il PNRR per avere accesso ai test di queste tecnologie, con lo scopo di affrontare l’invecchiamento della popolazione lavorativa in modo da preservare la salute delle figure di talento presenti in azienda da diversi anni.
La quinta rivoluzione industriale quindi porterà il focus della produttività sulla persona, riconoscendo gli esoscheletri occupazionali come una comoda realtà: una comodità per gli operatori, che svolgeranno la loro mansione con un’importante tutela per la propria salute; una comodità per le aziende, che miglioreranno l’ambiente lavorativo e una comodità per tutti noi, che beneficeremo della diminuzione delle patologie muscolo-scheletriche lavoro correlate.