Liste d’attesa, Bigon e Camani (Pd): “Basta retorica, servono misure concrete”. Brescacin (Lega – LV): “I risultati infastidiscono le opposizioni”

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Liste d'attesa, polemica pd-lega.

Le consigliere regionali del Pd Veneto, Anna Maria Bigon e Vanessa Camani sono intervenute sulle questioni della carenza di personale e delle liste d’attesa nella sanità veneta, citando i numeri relativi ad accessi agli atti e della Relazione Sociosanitaria 2023.

Anna Maria Bigon (PD) sul'autonomia differenziata
Anna Maria Bigon, consigliera regionale del Pd Veneto

“Sulla sanità veneta – hanno dichiarato – manca la piena trasparenza. I numeri illustrati in conferenza stampa da Zaia sono volutamente parziali, citati ad arte per evitare di affrontare i problemi cruciali. Ad esempio, Zaia parla della carenza di circa 3.500 medici. Eppure non spiega perché, dagli 8.362 medici in servizio al 31 dicembre 2022 siano 8.175 quelli attualmente presenti in organico. Insomma, malgrado le assunzioni avvenute nel corso dell’anno, c’è

Vanessa Camani sull'autonomia differenziata
Vanessa Camani, capogruppo del Pd Veneto

stata una diminuzione del personale, peraltro con un costante aumento di contratti determinati sul 2019, pari ad un + 84%. Inoltre, nonostante non ci siano stati incrementi nel numero dei medici in servizio, il costo del personale è tuttavia salito negli ultimi anni, con una spesa che nel 2022 è stata superiore di oltre 100 milioni di Euro rispetto al 2021. Impossibile ignorare l’incidenza dei gettonisti: una pratica costosa e che non ha risolto la strutturale carenza di personale del nostro sistema sanitario. Circa le dichiarazioni soddisfatte sull’aumento della produttività del 4%, poi, siamo al surreale perché si tratta di un risultato ottenuto al prezzo di turni massacranti cui vengono costretti i nostri professionisti. È ovvio poi che i concorsi vadano deserti: tra paghe inferiori al privato e servizi estenuanti, il pubblico perde sempre più attrattività. Sullo stato di sofferenza del personale sanitario dicono molto anche i dati sulle dimissioni volontarie. Tra il 2019 e il 2022, infatti, si sono dimessi 1.582 medici e 2.613 infermieri”.

Infine, “per quanto riguarda le liste d’attesa – hanno ribadito Bigon e Camani – torniamo a chiedere chiarezza sui dati: senza quello della differenza tra le prescrizioni prescritte dai medici di famiglia e le prestazioni effettivamente erogate è impossibile considerare quanti hanno rinunciato a curarsi nel pubblico o si sono rivolti al privato perchè magari si sono sentiti dire che le liste degli appuntamenti erano chiuse. Se Zaia e Lanzarin non vogliono riconoscere il problema, è impossibile che lo risolvano”.

Sonia Brescacin, presidente della Commissione Sanità in Consiglio Regionale

Non si è fatta attendere la replica della presidente della Commissione Sanità in Consiglio regionale, Sonia Brescacin (Intergruppo Lega – Liga Veneta): “Ancora una volta i risultati di questa amministrazione regionale infastidiscono le opposizioni, che invece di complimentarsi per il lavoro portato avanti sperano di cavalcare sempre le stesse polemiche, fino alla fine della legislatura”.

Un lavoro, precisa Brescacin, che ancora non è finito ma che “evidentemente già infastidisce le colleghe della minoranza: ogni volta che i quotidiani riportano dei risultati positivi per questa amministrazione, la risposta delle opposizioni non è la soddisfazione per l’impegno e il servizio rivolto ai cittadini, bensì la corsa a scrivere comunicati stampa per puntare il dito e riaccendere la polemica. Un atteggiamento che mira solo a farci perdere tempo e non giova alla macchina regionale, tantomeno ai cittadini. Proprio in queste ore, mentre le minoranze cercando spunti per attaccare politicamente, i Direttori delle Ulss del Veneto che stanno presentando in conferenze stampa i dati relativi all’abbattimento delle liste d’attesa. Un lavoro enorme, incessante, a seguito delle criticità che la Pandemia ci ha lasciato. La curva delle prestazioni in attesa sta calando velocemente, e non è ‘ipocrisia’ ringraziare e rendere i giusti meriti ai professionisti che lavorano ogni giorno in prima linea per portare a casa questo risultato”

La presidente della Commissione ha evidenziato come lo sforzo di tutti sia per ridurre le liste d’attesa e come il fine di ogni strategia sia la salute dei cittadini: “Le opposizioni, invece di lamentare e polemizzare i risultati positivi di questa amministrazione, dovrebbero cercare il bene dei Veneti. Perché mentre loro perdono tempo a riciclare vecchie dichiarazioni sulle accuse alla sanità veneta – ha concluso -, noi lavoriamo e molto e guardiamo avanti, anche all’utilizzo dell’intelligenza artificiale per aiutare la gestione dei flussi di prenotazioni”.

A proposito di liste d’attesa, oggi le Ulss n. 8 Berica e n. 7 Pedemontana hanno presentato i numeri dell’ultimo anno, che segnano un notevole calo.

Per quel che riguarda l’Ulss 8, sono oltre 31 mila le prestazioni in pre-appuntamento – assegnato qualora il CUP non riesca a garantire la fissazione dell’appuntamento al momento della richiesta – recuperate nell’ultimo anno: da giugno 2023 a giugno 2024 si è passati da 39.061 a 7.865. Inoltre, tra quelle rimaste da evadere non figura alcuna prestazione con impegnativa in categoria B (da erogare entro 10 giorni), per la quale le liste di attesa sono state già azzerate da più di un anno. E questo nonostante l’incremento delle prescrizioni, che da inizio 2024 ad oggi ha subito una crescita dell’11%.

«Si tratta di un risultato importante – ha dichiarato la dott.ssa Patrizia Simionato, Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica – che è stato possibile raggiungere grazie al supporto costante che la Regione del Veneto ha fornito alla nostra Azienda, come a tutte le ULSS, sia sul piano organizzativo sia in termini di risorse economiche aggiuntive. Le circa 7.800 prestazioni rimanenti possono sembrare un numero ancora molto elevato, ma questo dato va contestualizzato sul totale delle prestazioni ambulatoriali svolte dall’ULSS 8 Berica, pari a 1,5 milioni l’anno, oltre a 6 milioni di prestazioni di laboratorio. Significa che al momento le prestazioni in pre-appuntamento rappresentano circa lo 0,5% del totale della nostra attività specialistica ambulatoriale. Per questo motivo, e per la capacità di recupero già dimostrata dall’Azienda in questo ultimo anno, voglio dare un messaggio rassicurante ai cittadini: continueremo a lavorare con il massimo impegno per raggiungere gli obiettivi indicati dalla Regione del Veneto e abbiamo tutte le capacità e le potenzialità per riuscirci».

Nell’Ulss 7 Pedemontana in poco più di un anno le prestazioni in pre-appuntamento sono scese da 45.493 a 8.005, con oltre 37 mila prestazioni recuperate: anche questo è il risultato del piano straordinario di riduzione delle liste di attesa messo in atto nell’ambito del programma della Regione Veneto per il recupero delle visite ed esami in attesa.

Più in dettaglio, al 23 maggio 2023 – data di avvio del piano operativo 2023 – risultavano 45.493 pre-appuntamenti in lista di attesa, scesi a 19.828 al 3 gennaio di quest’anno e diminuiti ulteriormente fino a 8.005 alla data di ieri.

«Questo significa che abbiamo raggiunto gli obiettivi indicati dalla Regione Veneto sia alla fine dello scorso anno sia per il primo semestre di quest’anno – commenta il Direttore Generale Carlo Bramezza – e voglio sottolineare che si tratta di valori assoluti, dunque sono comprese anche le nuove prenotazioni che man mano si sono aggiunte a quelle in arretrato che abbiamo evaso. Questo è stato possibile innanzitutto incrementando la produttività, potenziando gli organici in molte specialità e grazie anche alle importanti risorse economiche aggiuntive messe a disposizione dalla Regione del Veneto, che abbiamo utilizzato il più possibile per concordare con il nostro personale visite ed esami aggiuntivi da svolgere nelle nostre sedi, fuori dal normale orario di lavoro. Allo stesso tempo, però, anche in questi primi mesi del 2024 abbiamo registrato un forte incremento delle prescrizioni e non c’è dubbio che per il futuro uno degli obiettivi sia quello di lavorare sull’appropriatezza delle prescrizioni e in generale sui percorsi di presa in carico, per gestire questa domanda crescente in modo organizzato».

Per quanto riguarda l’incremento della produttività, nei primi 5 mesi del 2024 nelle strutture pubbliche e private accreditate dell’ULSS 7 Pedemontana sono state erogate complessivamente 399.916 prestazioni, ovvero 5.934 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Allo stesso tempo, però, da gennaio a maggio di quest’anno le prescrizioni sulle prestazioni traccianti sono aumentate di oltre 20 mila unità, equivalente ad una crescita del 15% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Da qui l’impegno dell’Azienda a gestire in modo più efficiente le richieste di prestazioni ambulatoriali, considerato che negli ultimi anni si è assistito ad un progressivo aumento della domanda: «C’è sicuramente un tema di appropriatezza prescrittiva che risulta essere strategico nel governo delle liste di attesa – sottolinea il dott. Antonio Di Caprio, Direttore Sanitario dell’ULSS 7 Pedemontana – che va perseguito e su questo abbiamo ripreso un dialogo con i Medici di Medicina Generale, puntando soprattutto su una più stretta collaborazione con gli specialisti ospedalieri, attraverso la condivisione di percorsi clinici, ma anche sulla formazione di tutti i medici prescrittori. Parallelamente, sul versante ospedaliero e con gli specialisti ambulatori (SAI) si sta lavorando all’implementazione della gestione diretta delle agende per le prestazioni di controllo, in modo che il paziente esca da una prima visita già con la data del controllo successivo, se necessario, come già avviene per alcune specialità dove la presa in carico viene attuata correttamente. In questo modo miglioreremo i percorsi per gli utenti e allo stesso tempo potremo gestire in modo più efficace la programmazione ambulatoriale».