Nell’ambito del risparmio gestito francese, Axa sarebbe pronta a valutare anche una combinazione con Bnp Paribas. Lo scrive Il Sole 24 Ore, nell’edizione di oggi in edicola citando a sua volta come fonte della notizia Bloomberg.
“L’ipotesi sulla quale le parti (che hanno declinato ogni commento) stanno ragionando – si legge sul quotidiano economico – sarebbe una joint venture tra le due divisioni dedicate alla gestione patrimoniale, vale a dire Axa Investment managers e Bnp Paribas asset management. Ne nascerebbe un gigante del risparmio gestito, tutto francese, con in pancia un totale di asset in gestione di circa 1.400 miliardi di euro. Le discussioni sono in corso e non c’è certezza che i colloqui possano portare a un accordo definitivo. L’opzione Bnp Paribas, d’altra parte, non sarebbe l’unica strada al vaglio di Axa, che allo stesso modo starebbe valutando la possibilità di combinare la propria attività con le divisioni di asset management di altri concorrenti sul mercato francese”.
E ancora: “Va segnalato che il ceo di Axa, Thomas Buberl, ha ricalibrato il focus dalle assicurazioni sulla vita alle assicurazioni contro danni e malattie, in modo da rendere l’operatore meno sensibile ai rischi di mercato. L’attività di gestione patrimoniale dell’assicuratore gestisce la raccolta premi di Axa, che viene investita principalmente nel mercato del reddito fisso. Bnp Paribas, da parte sua, è considerata aperta e interessata ad accordi che le permettano di impiegare parte della liquidità in eccesso accumulata dalla vendita delle sue attività al dettaglio negli Usa poiché la prospettiva di tassi di interesse più bassi incoraggia le banche a diversificare i propri flussi di reddito”.
L’analisi prosegue, con uno sguardo anche in casa nostra: “Le mosse di Axa in Francia, in particolare, si incrociano con quelle in Italia, dove il gruppo assicurativo è presente in virtù della partnership con Mps. L’alleanza è stretta fino al 2027 ma il mercato ragiona sull’ipotesi di un suo scioglimento, soprattutto qualora dovesse bussare alla porta un nuovo partner assicurativo, magari nella logica di un ingresso sul fronte azionario. È l’ennesima conferma del dialogo oramai sempre più stretto tra mondo bancario e assicurativo. Nel mondo dell’asset management, d’altra parte, gli operatori sono alla ricerca di soluzioni per incrementare le masse gestite e integrare i portafogli”.
Fonte: Il Sole 24 Ore