Jacopo di Tonno in concerto a Vicenza per i notturni della Oto

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jacopo di tonno

Il violoncellista Jacopo Di Tonno, alla testa di un quintetto d’archi, protagonista venerdì 12 luglio 2024 del quinto Notturno d’Estate al Chiostro di San Lorenzo di Vicenza. La proposta prevede il Quintetto n. 4 in Sol minore di Mozart e il numero 2 di Mendelssohn in Si bemolle maggiore.

Proseguono dunque i Notturni d’Estate che l’Orchestra del Teatro Olimpico, schierata in varie formazioni da camera, propone al Chiostro di San Lorenzo a Vicenza con la partecipazione dei suoi tutor.

Del quintetto d’archi fanno parte i violinisti Elisabetta Levorato e Francesco Melis e la coppia di violisti Bruno Maria Stieler e Alessio Corrao.

In programma ci sono due capolavori di Mozart e Mendelssohn venuti alla luce a quasi 60 anni di distanza l’uno dall’altro. Amadeus scrisse il suo Quintetto in Sol minore K 516 nella primavera del 1787 insieme al gemello in Do maggiore. A Vienna il genere del quintetto per archi stentava a conquistare i favori del pubblico – che continuava a prediligere il classico quartetto – mentre in Spagna, negli stessi anni, Boccherini stava ottenendo larghi consensi con il suoi Quintetti. Il compositore toscano ne scrisse in tutto quasi 140 nell’arco di un trentennio, la gran parte dei quali aggiungendo alla formazione standard del quartetto – due violini, viola e violoncello – un secondo violoncello.

Mozart, che si dedicò a questo genere in rare occasioni e soprattutto negli ultimi anni di vita, scelse invece di raddoppiare le viole, conferendo in tal modo ai suoi quintetti una  nuance più calda e morbida. Il Quintetto in Sol minore è considerato uno dei risultati più alti di tutta la vasta produzione cameristica del salisburghese e mette in luce la sua abilità nel saper sfruttare con equilibrio ogni possibile combinazione fra i cinque strumenti protagonisti.

Dopo un lavoro giovanile, anche Mendelssohn riprese negli anni della maturità la scrittura per due violini, due viole e violoncello con il Quintetto in Si bemolle maggiore composto nel luglio del 1845. Il brano, di estrema eleganza e dai toni elegiaci, privilegia la parte del Primo violino, in particolare nel primo e nel terzo movimento.

Di origini partenopee, Jacopo Di Tonno è musicista attivo su vari fronti. Primo violoncello del complesso I Solisti di Pavia, con il quale si esibisce per le più importanti realtà concertistiche europee, suona spesso con l’abruzzese Colibrí Ensemble e con il Quartetto Klimt, è direttore artistico del Gravedona Chamber Music Festival e si dedica con passione all’insegnamento: titolare della cattedra di violoncello al Conservatorio di Piacenza, segue come tutor importanti realtà giovanili come la Scuola di Fiesole, l’Orchestra Giovanile Italiana e la OTO.