Antonio Patuelli riconfermato presidente ABI: “Banche, regole da semplificare”

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ABi Antonio Patuelli

Antonio Patuelli è stato riconfermato presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Abi, e ha espresso considerazioni soprattutto sull’Europa. Considerazioni raccolte da Il Sole 24 Ore di oggi che sintetizza il pensiero del presidente nel titolo scelto per l’articolo: “Banche, regole da semplificare”.

Il nuovo mandato in Abi per Antonio Patuelli parte dalle considerazioni circa le nuove regole, dunque. Quelle attese dalla nuova governance della Commissione europea in ambito bancario, dal completamento dell’Unione bancaria alla revisione delle regole sulle crisi bancarie, fino all’evoluzione delle regole per l’euro digitale.

Nel suo discorso all’assemblea Abi, alla presenza dei ministri Urso, Valditara e Zangrillo, oltre che del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha fissato nel completamento delle Unione bancaria e dei mercati dei capitali le priorità da realizzare con un regole chiare e semplici e con l’obbiettivo di favorire la competitività delle banche nella Ue e la prevenzione nelle crisi bancarie, con i Fondi interbancari che devono essere preferiti alle più costose risoluzioni.

Poi altri passaggi. “«Debbono essere evitate penalizzazioni per chi detiene il debito pubblico. Fra i più ambiziosi obiettivi strategici per costruire una vera Unione europea, che eviti la concorrenza economica fra gli Stati membri, vi è l’armonizzazione dei sistemi e delle aliquote fiscali».

La stoccata successiva è per la norma licenziata dal parlamento europeo, nell’ultima seduta prima della fine del mandato, nella quale si prospetta un completamento dell’Unione bancaria basato sullo schema di garanzie reciproche tra i fondi di tutela dei depositi, ma penalizzando le banche che detengono maggior quota di debito pubblico, perché costrette a finanziare maggiormente il fondo di risoluzione.

Patuelli ha rilanciato uno dei suoi cavalli di battaglia, che punta all’armonizzazione delle leggi sulle banche nella Ue. «Le banche hanno assoluta necessità di avere stabilità delle tantissime norme internazionali, europee e nazionali che vanno semplificate: nel 2023 quelle indirizzate alle banche sono state diverse migliaia», ha detto. 

E poi ha declinato la sua visione affinchè si possano sbloccare le fusioni bancarie cross border. «Abbiamo ragione nel sostenere che l’Unione bancaria possibile è quella basata su identiche regole di diritto bancario, finanziario e penale dell’economia, con Testi unici, ’Codici’, riforme che non costano e che semplifichino, razionalizzino e tolgano disparità nell’Europa e favoriscano le aggregazioni bancarie per la competizione con quelle del resto del mondo». Per poter avere voce nella nuova Commissione e raggiungere gli obiettivi sopra descritti l’Italia deve pensare in grande e puntare a portafogli economici.

«L’Italia deve essere fra i protagonisti della nuova Commissione europea, con una importante responsabilità in materia economica e una Vicepresidenza» ha chiosato. Sempre a livello europeo, «apprezziamo le iniziative della Bce per l’Euro digitale come strumento di rafforzamento dell’economia e dell’autonomia della Ue, come antitesi al riciclaggio e ai monopoli delle Big Tech» ma, è la richiesta, «l’Euro digitale integrerà le attuali forme legali di pagamenti e dovrà evitare la disintermediazione bancaria; dovrà essere strumento innovativo, garantito dalla Bce, con la collaborazione intensa delle banche». Tutti ambiti sui quali dovrà adoperarsi il nuovo dg, Marco Elio Rottigni.

Poi il focus sull’Italia: una delle principali sfide per il settore è la competizione con i nuovi operatori non bancari che mangiano quote di mercato sul digitale. Per Patuelli serve «piena e corretta concorrenza fra big tech, cripto attività e banche, con regole identiche, anche fiscali, e uguale vigilanza. Uguali regole sono indispensabili anche in Italia per garantire l’uguaglianza nei punti di partenza per la corretta concorrenza, come per la piattaforma “PagoPA”, per la quale è stata trovata una soluzione equilibrata».

Il presidente Antonio Patuelli è tornato poi a sollecitare riforme, in particolare modo fiscali, per portare il risparmio verso l’economia reale. «I risparmiatori in Italia sono gravati da una pesante tassazione che spesso li orienta ad investire all’estero. Occorre favorire gli investimenti del risparmio e ridurre la pressione fiscale sui risparmiatori che investono a medio e lungo termine, che oggi subiscono una tassazione di quasi il 60% del reddito lordo prodotto dalle banche: si sommano l’Ires, l’addizionale del 3,5% e quelle locali, la cedolare secca sui dividendi, l’Irap, l’Imu e l’imposta del bollo». Nel mirino anche il superamento dell’Ace, la misura che agevolava le operazioni di ricapitalizzazione delle imprese. Patuelli da tempo ne chiede il ripristino. Per ridurre il debito pubblico è necessaria «la ripresa cospicua della lotta all’evasione fiscale». Dopo anni di crisi, oggi le banche sono «inclusive e sostenibili, sempre con cospicua liquidità, redditizie e ben capitalizzate, impegnate di continuo nell’innovazione».

Fonte: Il Sole 24 Ore