Askoll di Dueville, sciopero contro l’incubo licenziamenti. La proprietà rassicura

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Gli operai della Askoll di Dueville sono scesi in strada ieri, martedì 16 luglio 2024, manifestando per i loro diritti. “Lavoratori e lavoratrici chiedono rassicurazioni sul futuro del gruppo e la ripresa della trattativa sul Contratto Integrativo aziendale. Non c’è tempo servono risposte chiare sul futuro e per tutelare i salari. L’azienda riconvochi il tavolo e riapra la trattativa”, ha fatto sapere Morgan Prebianca, segretario generale della Fiom Cgil di Vicenza.

La decisione del gruppo di chiedere la Cassa integrazione per i dipendenti della divisione mobilità elettrica e il rinvio nella contrattazione collettiva all’anno prossimo hanno portato all’indizione dello sciopero da parte dei sindacati (Cgil e Uil). Con il corteo di ieri mattina, parte dei lavoratori della Askoll di Dueville ha bloccato per un’ora Strada Marosticana.

Il Corriere del Veneto ha raccolto le dichiarazioni della proprietà: “Una volta tornati alla sede, ecco che è sceso anche il patron di Askoll, Elio Marioni, fondatore dell’azienda nel 1978: «La promessa è che nel limite del fattibile i posti di lavoro sono al sicuro – le sue parole -. La situazione dell’azienda è buona, ma in passato non ho potuto preservare tutti i posti di lavoro perché i miei clienti sono spariti, e ho dovuto seguirli lì dove sono andati. Nel caso specifico di Askoll Due ho avuto decine di richieste da parte del cliente principale per portare la produzione in Cina, ma mi sono sempre rifiutato».

L’azienda fa sapere che non c’è alcun piano di delocalizzazione e in questi ultimi 3 anni gli investimenti ammontano rispettivamente a 8,583, 8,726 e 8,553 milioni di euro in ricerca e sviluppo fatti prevalentemente in Italia, oltre a più di 3 milioni all’anno di investimenti sugli impianti di produzione o stampi, ovvero in immobilizzazioni che riguardano proprio gli stabilimenti di Dueville. Per la sola Askoll Due, spiegano, l’investimento è stato di 1,2 milioni nei primi sei mesi del 2024. A causa delle difficoltà di mercato, fanno sapere dall’azienda, è stata chiesta la a cassa integrazione ordinaria, intanto per una settimana a fine luglio e presumibilmente per due giorni al mese a seguire per quanto riguarda Askoll E, mentre per Askoll Eva (della quale nessun lavoratore ha partecipato allo sciopero) è stata richiesta al momento per soli due giorni al mese fino a fine anno”.

Askoll Group, 11 aziende in tutto, è specializzato nella tecnologia sincrona applicata ai motori elettrici per ottenere risparmi energetici mantenendo la stessa potenza di motori per acquariologia, elettrodomestici, sistemi di riscaldamento e mobilità urbana.