Discariche abusive nel Vicentino: sequestri della Guardia di finanza a Chiuppano e Carré

125
discariche abusive vicentino chiuppano carre

I militari del Comando Provinciale di Vicenza, nei giorni scorsi, hanno individuato e sottoposto a sequestro preventivo due aree utilizzate come discariche abusive, nei comuni di Carrè e Chiuppano, nel Vicentino.

In particolare, nelle aree in questione, estese complessivamente per circa 2.500 metri quadrati, erano “stoccati” oggetti e materiali, qualificabili come rifiuti, di vario genere e provenienza.

Più nello specifico, sono stati individuati macchinari di condizionamento, elettrodomestici di grande dimensione, apparecchi elettronici, motori elettrici, pneumatici, vari veicoli non funzionanti, biciclette, mobili o parti di mobili sia in legno che in metallo, bidoni contenenti cavi elettrici, numerosissimi oggetti di uso comune, di qualsiasi tipo dimensione e materiale.

In azione i finanzieri della Tenenza di Thiene, che nell’ambito di controlli nel Vicentino contro i reati ambientali hanno notato la presenza delle due discariche abusive su terreni privati, ubicati nelle immediate vicinanze dei due centri abitati.

Nel corso dell’attività di polizia giudiziaria svolta dalle Fiamme Gialle, congiuntamente a personale tecnico del Dipartimento provinciale di Vicenza dell’Agenzia Regionale per la prevenzione ambientale del Veneto (ARPAV), è stato rilevato che nei due siti oggetto di indagine era stoccata, senza le previste autorizzazioni, una consistente massa di rifiuti (di vario genere e in parte pericolosi) in violazione al Decreto Legislativo n. 152/2006 (Norme in materia ambientale).

In tale contesto, i finanzieri thienesi hanno denunciato un cittadino di nazionalità straniera, titolare della ditta individuale che gestiva entrambi i “depositi”, in relazione all’ipotesi di reato di cui all’art. 256, comma 1, lettere a. e b. delle Norme in materia ambientale che prevede la pena dell’arresto da tre mesi a un anno o con l’ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro se si tratta di rifiuti non pericolosi e dell’arresto da sei mesi a due anni e con l’ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro se si tratta di rifiuti pericolosi e, contestualmente, hanno sottoposto a sequestro preventivo d’iniziativa le due aree della dimensione di circa 2.500 metri quadrati, al fine di evitare ulteriori danni all’ambiente circostante.

Sono in corso ulteriori approfondimenti di polizia economico-finanziaria, al fine di verificare la posizione fiscale della predetta ditta individuale, la regolare occupazione dei lavoratori presenti impiegati nell’attività lavorativa e la spettanza della misura di integrazione del reddito (c.d. “reddito di cittadinanza”) percepita dal denunciato negli anni passati.