Decreto legge sulla riduzione delle liste d’attesa, Sbrollini: “Solo uno spot elettorale, non affronta concretamente i problemi”

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La senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini, vicepresidente della X commissione Sanità del Senato, in una nota stampa ha criticato con toni decisi il Decreto legge sulla riduzione delle liste d’attesa: “Il Dl proposto a dieci giorni dal voto delle Europee si è dimostrato quello che era. Solo uno spot elettorale. Mancando le coperture finanziarie, non affrontando la riorganizzazione della sanità in modo concreto, rimane solo una dichiarazione di intenti. nessuna concretezza. Il mondo della sanità sta profondamente cambiando. Le nuove tecnologie, i nuovi farmaci, l’utilizzo della intelligenza artificiale sono in grado di rivoluzionare il mondo della sanità. Il dibattito su questo tema dovrebbe coinvolgere anche le Regioni in un approfondimento che appare necessario.”

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La senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini

La senatrice Sbrollini da mesi insiste sulla necessità di trovare risorse da investire nel settore sanitario, ma la situazione attuale sembra andare in tutt’altra direzione: “Assistiamo a continui allarmi sulla carenza di medici e di infermieri che è legata alla mancata programmazione, agli stipendi troppo bassi, ai costi alti per l’accesso alla professione, ai prezzi alti degli affitti. Una serie di concause che allontanano gli studenti e scoraggiano i laureati. Gli sforzi compiuti dai manager sanitari vengono vanificati dalla mancanza di risorse finanziarie. In un momento così delicato di riorganizzazione del sistema sanitario, di recupero di efficienza quotidiana dopo la pandemia, sarebbero necessari investimenti mirati e consistenti. Invece, per una ostinata presa di posizione ideologica, il Governo non ha voluto prendere in considerazione il Mes sanitario che poteva, almeno in parte, essere utilizzato. Un errore gravissimo che i cittadini stanno cominciando a pagare. I disservizi, i tempi lunghi delle liste di attesa, le mancate promesse di ritrovare competitività del pubblico rispetto al privato sono retoriche che non trovano oggettivi riscontri.”

“Inutilmente sollecito il Governo, e malgrado le parole di comprensione del Ministro, a trovare risorse e il ricorso al Mes sarebbe una opportunità che io considero una necessità. A meno che non si voglia far morire il servizio pubblico a vantaggio di quello privato, non ci sono scorciatoie. Quanto affermato anche recentemente dal Nursind, relativamente alla situazione all’interno dell’Ulss 8, è un problema gravissimo che è diffuso in tutta Italia. Condivido il loro punto di vista. Per risolvere un problema di tale portata servono azioni concrete, cioè investimenti, e non Dl vuoti di contenuti e soprattutto di coperture finanziarie.”

“È necessario dare sostanza agli investimenti promessi e attualmente senza copertura – ha concluso la senatrice – se non si vuole concentrare il personale verso le strutture più grandi. Questa non può essere una soluzione accettabile. La sanità universale, garantita per i cittadini dalla Costituzione, è messa serio rischio.”