Cultura della legalità in Veneto, Assessore Corazzari: “Non concediamo alcuno spazio ad intrecci tra economia legale ed illegale”

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L'incontro sulla cultura della legalità e della cittadinanza responsabile svoltosi oggi al Palazzo Grandi Stazioni della Regione Veneto

Si è svolto questa mattina a Venezia, al Palazzo Grandi Stazioni della Regione del Veneto, l’incontro “Protocollo d’intesa tra Regione del Veneto, Parti Sociali, Anci Veneto, Upi Veneto, Banca d’Italia, Unioncamere del Veneto e il Comitato Unitario Permanente degli Ordini e Collegi Professionali del Veneto, al fine di promuovere e diffondere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile”. Un’iniziativa nell’ambito della cabina di regia che ha il compito di coordinare le iniziative e gli interventi che possano prevenire, contrastare e monitorare il fenomeno legato alla criminalità organizzata e mafiosa.

L’incontro è stato convocato dal Segretario Generale della Programmazione, Maurizio Gasparin. Sono intervenuti l’assessore regionale al Territorio, Cultura e Sicurezza, Cristiano Corazzari, il consigliere regionale Roberto Bet, Silvia Zangirolami per la Segreteria Generale della Programmazione e Pierluigi Granata dell’Osservatorio per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa e la promozione della trasparenza.

L’assessore Corazzari ha ricordato che la cabina di regia istituita dalla Regione Veneto ha effettuato una ricognizione delle iniziative, sia quelle già in corso sia quelle programmate, per prevenire, contrastare e monitorare la criminalità organizzata e mafiosa, al fine di condividerne i contenuti e portarli alla conoscenza di tutti: “Anche in Veneto – ha sottolineato Corazzari – è importante sensibilizzare e vigliare unendosi al lavoro di magistrati, forze dell’ordine e istituzioni. Ciò che non dobbiamo permetterci è di concedere il benché minimo spazio alle organizzazioni criminali, attraverso azioni condivise e larghe intese. Unire le forze significa creare condizioni affinché due modelli di economia, legale ed illegale, non si intreccino originando quella che è chiamata ‘zona grigia’ – ha concluso l’Assessore -. Il coinvolgimento, delle associazioni di categoria, degli ordini professionali, dei sindacati, degli enti pubblici, della scuola ha fatto sì che gli operatori economici e il mondo del lavoro siano parte attiva in questa azione di contrasto”.