Maurizio Acerbo e Rita Scapinelli, segretario nazionale e responsabile antifascismo del Partito della Rifondazione Comunista, intervengono sul caso dell’aggressione da parte di militanti di CasaPound subita sabato scorso a Torino da Andrea Joly, giornalista de La Stampa.
“Il comunicato strafottente con cui Casa Pound giustifica e minimizza il pestaggio squadristico ai danni del giornalista è tipico di un’organizzazione neofascista che finora ha goduto di ampie protezioni istituzionali, ma anche dello sdoganamento da parte di personaggi dei media e dell’informazione. Il gruppo – proseguono i due componenti di RC – neofascista attribuisce alla ‘provocazione’ del giornalista quello che definisce ‘litigio’. I fascisti ritengono giustificato picchiare in dieci un giornalista che sta riprendendo una loro manifestazione”.
E ancora: “I magistrati di Torino dovrebbero prendere esempio da quelli di Bari, che hanno posto sotto sequestro e chiuso la sede di Casa Pound dopo l’aggressione a bastonate, tra gli altri, della nostra allora europarlamentare Eleonora Forenza e dei compagni Antonio Perillo e Claudio Riccio. Al processo in corso a Bari con l’accusa di manifestazioni usuali del disciolto partito fascista, in particolare attuate con il metodo squadrista, ci siamo costituiti parte civile insieme all’ANPI.
L’istruttoria ha evidenziato proprio il carattere squadristico dell’azione di Casa Pound, che aveva scientemente aggredito chi aveva partecipato a un corteo – preavvisato – contro Salvini. Basterebbe raccogliere tutti gli episodi violenti, unitamente alla propaganda degli autodefinitisi ‘fascisti del terzo millennio’, per attivare le procedure per lo scioglimento previste dal nostro ordinamento. Si proceda senza indugi nel rispetto della Costituzione”, concludono Maurizio Acerbo e Rita Scapinelli.
