Prevenzione leishmaniosi canina: a Valdagno giornata gratuita

Prevenzione leishmaniosi canina, giornata di campionamento gratuito il prossimo 28 febbraio in Cittadella Sociale. Parassiti in aumento anche nella valle dell'Agno, importanti controlli e profilassi per tempo.

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prevenzione leishmaniosi canina, flebotomo

La prevenzione della Leishmaniosi canina fa tappa a Valdagno. La città laniera ha aderito alla Campagna di Prevenzione della Leishmaniosi Canina, promossa con il supporto di Bayer.  Il progetto nazionale è curato dall’Istituto Superiore di Sanità (prof. Luigi Gradoni) e dal Dipartimento Medicina Veterinaria Produzioni Animali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II (prof. Gaetano Oliva), con la collaborazione del Dipartimento Medicina Animale, Produzioni e Salute dell’Università degli Studi di Padova (referente dott. Rudi Cassini) ), dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (referente dott.ssa Gioia Capelli) e dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Vicenza.

Il prossimo 28 febbraio, dalle 14.00 alle 19.00 sarà allestito un apposito spazio nei locali della Cittadella Sociale di Viale Regina Margherita, 42 a Valdagno.  Si terrà un campionamento gratuito rivolto a tutti i proprietari di cani della zona. I veterinari presenti preleveranno un campione di sangue al cane ed eseguiranno le analisi per la leishmaniosi. Sarà così possibile valutare la presenza o meno di anticorpi per la Leishmaniosi.

Ai proprietari verranno richiesti alcuni dati, oltre ad un numero di telefono e/o indirizzo e-mail. Solo i proprietari dei cani che risulteranno positivi alle analisi successive saranno ricontattati entro poche settimane per procedere con un secondo prelievo di conferma.

Per gli animali che invece risulteranno negativi sarà comunque possibile contattare i referenti del progetto per richiedere una conferma scritta.

Chi invece non potrà portare il proprio cane il 28 febbraio, fino alla fine del mese di marzo, sarà comunque possibile recarsi presso gli ambulatori veterinari del territorio e chiedere di partecipare alla campagna. Anche in questo caso l’analisi di laboratorio sarà fornita gratuitamente, mentre per il prelievo potrà essere richiesto un compenso dalla struttura privata.

«Abbiamo aderito con convinzione al progetto – spiega il Sindaco Giancarlo Acerbi – perché sappiamo che anche nel nostro territorio la prevenzione delle malattie canine è importante, se non fondamentale. La Leishmaniosi, patologia già presente nelle nostre zone, si sta sempre più diffondendo tra i nostri amici cani anche a causa dell’aumento delle temperature medie che favoriscono il proliferare del parassita. Considerando che la malattia ha periodi di incubazione anche molto lunghi e che, se non individuata in tempo, può arrivare ad avere esiti letali, diviene ancora più necessaria la diagnosi, oltre ad effettuare i controlli periodici e la prevenzione con la costante applicazione degli appositi repellenti.»

«Tra le cause della diffusione del parassita – è il commento dell’assessore con delega all’igiene pubblica, Liliana Magnani – ci sono anche le sempre maggiori adozioni di cani provenienti dalle regioni del sud Italia, dove è ormai endemico. Questo spesso accade per vie poco controllate e spesso solo per una forma di risparmio economico, spinta dalle campagne “strappalacrime” che ormai circolano quotidianamente sui social. L’invito che facciamo è di rivolgersi a centri specializzati e soprattutto ai canili della nostra zona dove non mancano simpatici animali che cercano casa e che al momento sono mantenuti grazie al prezioso lavoro di tanti volontari e a fondi che devono impegnare i comuni.»

Cos’è la Leishmaniosi canina?

Si tratta di una malattia parassitaria che interessa principalmente il cane e che può manifestarsi nel tempo con risvolti anche gravi. Viene trasmessa da un piccolissimo insetto, il flebotomo, che nelle nostre zone è attivo durante la stagione calda, da giugno a settembre.

Si può prevenire con l’uso di repellenti specifici e monitorando annualmente il cane con un piccolo prelievo di sangue. Recenti indagini hanno confermato la circolazione del parassita e la presenza del flebotomo in alcune aree della Valle dell’Agno.