Bassano del Grappa, Arpav: Pfas nella frazione collinare di San Michele

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Secondo i controlli di Arpav ci sono tracce di Pfas nella frazione collinare di San Michele a Bassano del Grappa. Le risultanze di accertamenti svolti di recente parlano di “quantità ridotte” delle note sostanze nocive nelle acque superficiali in un’area a sud della discarica Pascolara dismessa da diversi anni.

La questione è stata portata nel Consiglio comunale del centro vicentino da Andrea Viero, assessore all’Ambiente, quando è stato chiamato a rispondere a una interrogazione presentata dalla minoranza.

Le parole dell’amministratore sono riportate da Il Corriere del Veneto, nell’edizione cartacea oggi in edicola. “«Arpav ci ha comunicato i dati lunedì scorso – ha spiegato l’assessore Viero, assicurando che a breve i dati saranno divulgati pubblicamente –. Dall’insieme delle verifiche, che hanno coinvolto anche Etra, risultano nella norma i parametri rilevati all’interno della discarica, mentre sono superiori quelli delle acque superficiali che si trovano ad un paio di centinaia di metri a sud dello stesso impianto dismesso».

L’assessore – prosegue la ricostruzione del CdV – ha precisato che non si tratta di sforamenti allarmanti, sottolineando che i dati relativi alla rete dell’acquedotto sono invece del tutto in regola. «Nessuna presenza di Pfas è stata riscontrata nelle rete idrica – ha ripetuto – le opportune verifiche sono state eseguite da Etra, che monitora anche la zona della discarica. Si tratta ora di approfondire la provenienza di quell’acqua, che non è di falda, e capire dove vada poi a finire – ha fatto sapere Viero –. Siamo in contatto con gli enti preposti a livello locale e regionale e continueremo nell’attività di monitoraggio. Convocheremo anche una commissione con il consiglio di quartiere interessato».

L’articolo firmato da Raffaella Forin si spinge a ipotizzare che la presenza di Pfas nell’ex discarica di Bassano del Grappa potrebbedipendere da scarichi abusivi di rifiuti riferiti al passato e all’esterno della discarica. “Ipotesi da appurare”, si legge nel testo.

E ancora: “Per le minoranze ha preso la parola in consiglio il capogruppo del Partito democratico Roberto Campagnolo che sta seguendo la vicenda resa pubblica la scorsa primavera dall’associazione AcquaBeneComune. «Non c’è la volontà di creare allarmismi, ma è giusto informare la gente, in particolare i residenti di San Michele – ha dichiarato il consigliere d’opposizione -.

Innanzitutto, alla luce degli ultimi dati rilevati, che confermano la presenza di Pfas in alcuni punti delle acque superficiali a sud di via Morelli, sarebbe opportuna un’ordinanza del sindaco in cui si sconsiglia l’uso della risorsa idrica prelevata da pozzi privati, o da altre fonti, per innaffiare orti e giardini. È più sicura quella dell’acquedotto». In secondo luogo, Campagnolo suggerisce di insistere con le verifiche sulla zona per risalire alla possibile fonte inquinante. «Se dipendesse da uno sversamento di rifiuti abusivi, varrebbe la pena procedere con dei carotaggi sul terreno – ha detto il consigliere comunale – anche per dare le indispensabili informazioni che a ragione richiedono ai cittadini della zona, preoccupati dopo il caso verificatosi qualche anno fa nell’Ovest Vicentino. Inoltre, è auspicabile che siano coinvolti degli esperti in materia, oltre agli enti preposti»”.

Fonte: Il Corriere del Veneto