La Procura di Milano – scrive l’Avv. Barbara Puschiasis, Presidente Consumatori Attivi – effettua sequestri per 700 milioni di euro nel procedimento penale che vede quali indagati oltre 60 soggetti nonchè Intermarket Diamond Business (oggi fallita), Diamond Private Investment, Banco Bpm, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps e Banca Aletti.
Migliaia i risparmiatori coinvolti, e moltissimi anche in Friuli Venezia Giulia e nel Veneto, indotti ad acquistare i diamanti come “bene rifugio”. In realtà tante erano le commissioni ed i costi collegati all’investimento (cassette di sicurezza, polizze) e il prezzo/valore del diamante proposto al risparmiatore era palesemente gonfiato. Solo poi si è scoperto come i diamanti fossero stati venduti al doppio se onon anche al triplo del loro valore.
Banche e società di vendita dei diamanti hanno deciso di puntare sull’emotività delle persone, in un periodo nel quale grande era ed è la sfiducia nel mercato finanziario visto come luogo poco sicuro dove mettere i propri risparmi, estremamente volatile e non garantista. Quindi quale migliore scelta se non quella di raccogliere l’invito del consulente della propria banca che con brochure patinate e rassicuranti mi invita a valutare seriamente la possibilità trasformare i risparmi in diamanti? D’altra parte di sa, un diamante è per sempre…
Ma così purtroppo non è stato. Una truffa sulla quale sta indagando la Procura di Milano di un miliardo di euro circa che vede coinvolte oltre 100.000 persone tra vip e gente comune; tra questi anche imprenditori e professionisti. Molti che hanno riposto tutti i loro risparmi.
In verità sono diversi i casi di risparmiatori che sono già stati risarciti dalle banche coinvolte, ma non da tutte. Banca Popolare di Milano è infatti l’istituto che non ne vuole sapere, in base alla nostra esperienza, di ridare i soldi pagati dai clienti per l’acquisto dei diamanti costringendo dunque i malcapitati a rivolgersi alla giustizia per veder affermati i loro diritti.