Fumetto foibe, Milena Cecchetto e la casa editrice Ferrogallico ribattono all’Anpi

319
Le foibe
Le foibe

Di seguito la risposta del sindaco di Montecchio Maggiore Milena Cecchetto e della casa editrice Ferrogallico al comunicato dell’Anpi Montecchio Maggiore

“Coloro che oggi protestano – dichiara Milena Cecchetto, sindaco di Montecchio Maggiore – per questo fumetto sono gli stessi che con una raccolta firme si opposero all’intitolazione di via Martiri delle Foibe quando Montecchio Maggiore era guidata da una giunta di centrosinistra. Dispiace quindi constatare che l’Anpi si ostini a voler creare attorno alle iniziative relative alla Giornata del Ricordo, un clima da guerra civile condito da inesattezze, falsità e calunnie.

Sulla fantomatica associazione tra la casa editrice ed il fascismo non mi dilungo neppure, mi limito a ricordare sommessamente che il libretto in questione oltre ad essere stato presentato persino alla Camera dei Deputati, rientra in una collaborazione nazionale con la Federesuli e quest’anno la stessa Regione Veneto, in forza di un Protocollo d’intesa sottoscritto assieme all’USR, ha ritenuto opportuno distribuirlo in tutte le classi terze medie della regione. La nostra è stata quindi la semplice e naturale decisione di appoggiare un progetto di diffusione del fumetto portato avanti dall’assessorato regionale all’istruzione guidato da Elena Donazzan, il quale si è materialmente occupato di distribuire il volume in tutte le classi di terza media delle scuole che ne hanno fatto richiesta.

Al di là delle mistificazioni e le offese dunque, di cui risponderà evidentemente l’Anpi, registriamo ancora una volta la volontà di distogliere l’attenzione dai crimini perpetrati dai partigiani comunisti titini con il tentativo di voler giustificare, contestualizzare, limitare quello che invece è stato un vero e proprio olocausto che i nostri connazionali hanno dovuto subire colpevoli solo di essere italiani. Lo stesso presidente Mattarella ha recentemente affermato che, parole testuali, ‘non si trattò – come qualche storico negazionista o riduzionista ha voluto insinuare – di una ritorsione contro i torti del fascismo. Perché tra le vittime italiane di un odio, comunque intollerabile, che era insieme ideologico, etnico e sociale, vi furono molte persone che nulla avevano a che fare con i fascisti e le loro persecuzioni’. Invito dunque l’Anpi ad aggiornare i propri orologi. Siamo nel 2019 e forse sarebbe il caso di consegnare alla storia tutto il secondo conflitto mondiale per arrivare finalmente ad una effettiva pacificazione nazionale. Sempre che lo scopo dell’Anpi non sia invece quello di voler rivivere quotidianamente la terribile guerra civile del ’43-’45… perché a forza di leggere certi comunicati, il dubbio sorge spontaneo!”.


“Nella capacità di generare memoria condivisa – nota di Ferrogallico Editrice – sta il grado di maturità di un popolo. L’estensione del ricordo è un atto di civiltà, contrariamente al pensiero di chi, per mezzo di atteggiamenti negazionisti e giustificazionisti, imponendo la propria idea della storia, come fosse l’unica concepibile, vorrebbe condannare la memoria a una dimensione privata, delegittimandola dal fondamentale ruolo di generazione del presente.

Ferrogallico Editrice prende fermamente le distanze dalle esternazioni dell’Anpi di Montecchio Maggiore, che, in una nota, criticando la scelta dell’Amministrazione Comunale di volerlo distribuire agli studenti della scuola media locale, accusa il fumetto “Norma Cossetto. Storia di un’italiana”, di essere “di nullo valore storico”, e “un coacervo di distorsioni, di manipolazioni e di palesi falsità, unite ad un lessico retorico, tronfio e nazionalista che ricorda quello del ventennio mussoliniano; le immagini, inoltre, appaiono talora di inaudita violenza”.

FERROGALLICO rivendica con orgoglio d’aver voluto celebrare, attraverso l’arte, Norma Cossetto, protagonista suo malgrado delle tragiche vicende del confine orientale italiano e divenuta simbolo col suo sacrifico del dramma delle Foibe assieme ad altri 10.000 italiani.
Norma Cossetto sarà insignita, nel 2005, a sessant’anni dalla morte per mano dei partigiani comunisti slavi rispondenti agli ordini del Maresciallo Josip Tito Broz, della Medaglia d’oro al Merito Civile dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Ferrogallico Editrice sostiene la correttezza della visione storica contenuta nel fumetto messo sotto accusa dall’Anpi e sottolinea l’impossibilità di percepire, leggendolo, alcuna deformazione ideologica, chiedendosi, inoltre, come sia possibile che, a distanza di quasi ottant’anni da quelle atrocità, possa ancora esserci qualcuno, come testimoniano le cronache nazionali, che giustifichi le violenze, gli stupri di gruppo, gli omicidi, l’orribile morte per infoibamento di oltre diecimila persone e l’esodo di trecentocinquantamila italiani.

La nostra casa editrice si ritrova, pertanto, nelle parole di Emanuele Merlino, autore del fumetto “Norma Cossetto. Storia di un’italiana”, da noi prodotto, e vicepresidente del Comitato 10 Febbraio, che ha il compito solenne e istituzionale di preservare e celebrare in tutto il Paese, istituti scolastici compresi, la memoria delle vittime delle foibe, in piena armonia con la legge 30 marzo 2004 n. 92 che istituisce il Giorno del ricordo:

«Il fumetto racconta quello che ha vissuto Norma Cossetto. Dal suo punto di vista – così come traspare dalle testimonianze raccolte -. E allora è ovvio che manchino davvero tanti tasselli per conoscere la storia del Confine Orientale d’Italia ma da una parte l’insegnamento della storia generale non è certo né nelle possibilità, né nei compiti di questo fumetto – bensì dei libri di testo e del lavoro dei docenti – dall’altra l’intento di approfondimento didattico di “Foiba Rossa” è nel raccontare una storia emblematica di quello che è successo in Istria nel 1943. Cioè, per dirla con le testuali parole del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, “le foibe furono pulizia etnica.”

Prosegue Merlino: “Le critiche che vengono fatte al mio lavoro sono frutto di una visione diversa della storia – anche se non capisco come non si possa non legare l’impresa fiumana anche all’italianità – se non propriamente dettate da una volontà di polemica politica davvero sterile. “La bandiera è quella giusta” non implica, e dovrebbe essere ovvio se non si è in malafede, altro che se si ci sente italiani è normale voler abitare in Italia – e l’esodo di praticamente tutti gli italiani dall’Istria, Fiume e la Dalmazia sta a dimostrarlo molto più di qualunque “opinione”.

Norma Cossetto era e si sentiva italiana. Quello che manca può e deve essere raccontato ma per citare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella “Non si trattò – come qualche storico negazionista o riduzionista ha voluto insinuare – di una ritorsione contro i torti del fascismo. Perché tra le vittime italiane di un odio, comunque intollerabile, che era insieme ideologico, etnico e sociale, vi furono molte persone che nulla avevano a che fare con i fascisti e le loro persecuzioni”. Questo fumetto racconta cosa ha davvero vissuto e subito la Medaglia d’Oro al Merito Civile, Norma Cossetto. Martire dell’Istria. Colpevole solo di essere italiana in una terra che l’italianità la stava perdendo. Nulla di più ma neanche nulla di meno».