Sciopero della localizzazione videoludica, le agitazioni dagli Stati Uniti arrivano anche in Italia

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(Adnkronos) – L'industria dei videogiochi mondiale è in una fase critica di trasformazione, nel corso del 2023, solo negli Stati Uniti, sono stati licenziati circa 11.250 dipendenti, un dato sorprendente ma non certo paragonabile ai 6.000 licenziamenti dei primi due mesi del 2024. Dopo il boom registrato dal settore durante gli anni della pandemia di Covid SARS-CoV-2, l'industria è entrata in una fase di contrazione aggravata dall'aumento dei costi di sviluppo dei giochi, che ora possono raggiungere i 200-300 milioni di dollari per i titoli AAA, e dalla necessità di molte aziende di ridurre gli elevati costi operativi. 
Un rapporto dell'International Game Developers Association (IGDA) rivela che il tasso di disoccupazione nel settore è salito al 4.8% a livello globale e le difficoltà economiche e le sfide nel reperire finanziamenti hanno spinto e spingono molte aziende a ridurre il personale, cancellare progetti e chiudere studi di sviluppo. L'evoluzione tecnologica e l'uso sempre più diffuso e sistemico dell'intelligenza artificiale sta trasformando, via via, in modo sempre più radicale il modo in cui vengono prodotti, sviluppati, localizzati e lanciati i giochi, creando tensioni in tutto il sistema di imprese e aziende che concorrono alla realizzazione del prodotto finito. Lo sciopero del Sag-Aftra rappresenta una battaglia significativa per i professionisti che prestano la propria voce e le proprie fattezze per la realizzazione dei videogame. Fran Drescher, presidente del Sag-Aftra, ha dichiarato: "Non accetteremo un contratto che permetta alle aziende di abusare dell'AI a scapito dei nostri membri. Quando è troppo è troppo. Quando queste società si impegneranno sul serio e proporranno un accordo che permetta ai nostri membri di vivere e lavorare, noi saremo qui, pronti a negoziare". Gli attori mettono regolarmente a disposizione la loro voce, sembianze e movimenti ai progetti videoludici. Nonostante il doppiaggio e la motion capture siano parti cruciali dello sviluppo di un titolo, l'intelligenza artificiale sta stravolgendo il modo in cui gli sviluppatori creano i giochi. Pur avendo raggiunto un accordo su altri punti, le aziende e il Sag-Aftra non sono riusciti a trovare un terreno comune sull'AI. 
Audrey Cooling, portavoce delle aziende di videogiochi coinvolte nelle trattative, ha espresso delusione per l'interruzione delle trattative, affermando: "La nostra offerta risponde direttamente alle preoccupazioni del Sag-Aftra ed estende a tutti gli artisti che lavorano nel quadro dell'Ima una protezione significativa dell'AI, che prevede il consenso e un equo compenso. Queste condizioni sono tra le più forti dell'industria dell'intrattenimento". Il gruppo di aziende coinvolte comprende nomi come Activision, Disney, Electronic Arts, Insomniac Games, Take-Two e Warner Bros. In Italia, i dipendenti di Keywords Studios Italy sono in agitazione, con uno sciopero che dovrebbe concludersi oggi, 6 Agosto. La decisione di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, unitamente alle RSA, contesta la procedura di licenziamento collettivo di 31 dipendenti su 159 da parte di Keywords Italy, filiale italiana di Keywords Studios, che fornisce vari servizi in ambito videoludico, tra cui localizzazione, controllo di qualità (LQA) e doppiaggio. Circa il 20% dei dipendenti è stato licenziato, dimezzando il reparto di localizzazione e supporto audio, e cancellando completamente il reparto di LQA della filiale. Licenziamenti simili si sono verificati anche nelle filiali KWS di Spagna, Germania, Irlanda, Giappone e Brasile. I licenziamenti sono avvenuti dopo l'acquisizione del fondo di investimento svedese EQT, per oltre due miliardi di euro. "L’intelligenza umana e le competenze professionali delle persone, delle lavoratrici e dei lavoratori, non possono essere sostituiti dalle macchine. Le macchine e l’intelligenza artificiale devono essere di supporto al lavoro e non sostituiscono l’essere umano", sottolineano i sindacati nel testo unitario.   Uno dei nodi cruciali dello sciopero dei doppiatori italiani, la salvaguardia da usi impropri dell'intelligenza artificiale generativa, ha prodotto la norma che definisce illegittima "ogni attività di estrazione di testo e di dati e ogni campionamento, come la modifica, la rielaborazione e l'utilizzo in qualsiasi altra forma della voce di ciascun interprete per sviluppare o addestrare algoritmi di intelligenza artificiale", salvo specifico accordo.  —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)