(Adnkronos) – Finisce con la 10 km maschile il nuoto nella Senna, ma non accennano a calare ancora le polemiche sul campo di gara più discusso di queste Olimpiadi di Parigi. A parlare sono Domenico Acerenza e Gregorio Paltrinieri, arrivati rispettivamente quarto e nono. "Se mi ritufferei nella Senna? No…. mi ritufferei per un'altra Olimpiade. Abbiamo sentito tante cose sulla Senna molti ci dicevano di non buttarci ma è come chiedere a qualcuno di non andare a lavorare", ha detto l'azzurro che poi ammette: "E' un bellissimo campo di gara, una delle gare più belle che ho fatto, ma ora speriamo di stare bene, altrimenti qualcuno dovrà prendersi le sue responsabilità". "Una follia nuotare nella Senna? No, se i valori sono buoni. Certo il fiume era sempre inagibile tranne che nei giorni delle gare quando tornava agibile, un po' strano", dice dal canto suo Gregorio Paltrinieri. "Noi non sapevamo cosa aspettarci, io e Mimmo Acerenza abbiamo preferito non provarlo prima non so se abbia influito. Forse la location non era adatta alle mie caratteristiche", ha aggiunto il campione azzurro. Ieri era stata Ginevra Taddeucci, dopo la medaglia di bronzo nella 10 km di fondo, a dire la sua sulle acque del fiume parigino. "Un altro tuffo nella Senna? No, uno basta e avanza", ha detto, spiegando che "siamo state tutelate anche dal punto di vista medico, abbiamo fatto una sorta di vaccino, con i medicinali che abbiamo preso prima e dopo la gara, quindi dovremmo essere tutelati. Se mi ci ritufferei? No, adesso no, sinceramente no. Una volta basta e avanza, eppure è andata bene, diciamo che concludiamo così", ha aggiunto. "Da un punto di vista medico sto bene, non ho niente per ora, vediamo un periodo di incubazione di due o tre giorni, ma con le preventive medicinali dovrei stare bene, dovrei…". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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