Dopo il boom del 2023, quello attuale sarà un anno che farà molto probabilmente segnare un segno negativo nel comparto Turismo. A stagione estiva ancora in corso, non si hanno dati completi, ma quelli parziali parlano di un calo di presenze che interessa soprattutto Il Sud e il Centro, in particolare le località balneari.
In controtendenza, invece, le grandi città italiane (Napoli a parte, dove si calcola un probabile -20%) che registrano buoni numeri, ma che devono comunque fare i conti con il fenomeno dell’overtourism.
Il tema occupa l’apertura in prima pagina de Il Sole 24 Ore di oggi, con un articolo firmato da Nino Amadore, Raoul De Forcade, Barbara Ganz, Davide Madeddu, Ilaria Vesentini, Vera Viola.
Alla base del calo ci sono “diminuzione del potere d’acquisto degli italiani e dall’aumento dei prezzi. Si spera nelle prenotazioni last minute e nella scelta di periodi diversi“, si legge.
Le associazioni di categoria ammettono il calo, ma in alcuni casi fanno affidamento sullo “spalmamento” dei periodi di vacanza in quei mesi meno canonici, invocando la tanto agognata destagionalizzazione.
Restano però tutti convinti che in linea generale, gli italiani facciano meno vacanza per fattori già menzionati: calo del potere di acquisto e innalzamento dei prezzi.
Molte regioni, tra le mete più rinomate del turismo italiano e internazionale, vengo passate al setaccio. Tra queste, ecco cosa riferisce Il Sole 24 Ore sul Veneto.
“Il Veneto è in controtendenza – si legge -. Ferragosto si presenta con tassi di occupazione alberghiera elevati, con un trend ancora in crescita spinto da un meteo stabile e da una propensione sempre più accentuata alle prenotazioni last minute. Per Ferragosto il mare è all’88,1%, la montagna al 72,6%, il lago all’82,4%, le città d’arte al 56,6%, le terme al 73,6%. Spiega Massimiliano Schiavon, presidente di Federalberghi Veneto: «La montagna, soprattutto nel bellunese, sta registrando numeri positivi, con clienti in arrivo da diverse parti del mondo, forse anche grazie a un effetto trascinamento delle Olimpiadi 2026. E anche la Sardegna non conosce crisi. La contrazione non c’è stata, perché a «salvare» eventuali scompensi, ci pensano gli acquisti last minute. «Diciamo pure che la stagione turistica è in linea con quella dello scorso anno – dice Paolo Manca, presidente di Federalberghi Sardegna – nel senso che luglio ha chiuso con una piccola crescita e agosto segue la stessa direzione».
Fonte: Il Sole 24 Ore