Imprenditori cinesi a Vicenza, Zecchinato (Lega-LV): “Ben vengano, ma tuteliamo la tipicità locale”

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Aumentano le attività cinesi a Vicenza specie in centro storico

Il consigliere regionale dell’intergruppo Lega – Liga Veneta Marco Zecchinato è intervenuto sulla crescita degli investimenti di imprenditori cinesi a Vicenza, in particolare nei negozi nel centro storico. Una presenza legata anche al fatto che gli imprenditori provenienti dalla Cina possono permettersi di farsi carico degli affitti onerosi dei locali del centro storico. Una situazione di per sé non negativa ma da tenere controllata: “Questa penetrazione economico-imprenditoriale straniera – ha commentato Zecchinato – porta inevitabilmente a un disequilibrio e alla perdita delle attività storiche e identitarie del territorio. Per questo è importante tenere sempre alta la guardia: il valore aggiunto delle nostre imprese non può essere sacrificato in nome del business”.

ZECCHINATO su cinesi a Vicenza
Il consigliere regionale Marco Zecchinato

Non si tratta di un problema solo vicentino, ha aggiunto il consigliere: “È un problema comune a tutti i centri storici delle città d’arte, ma una riflessione è d’obbligo: se da una parte la nostra zona conferma di essere attrattiva per gli investimenti stranieri, dall’altra le istituzioni locali devono porre attenzione e tutelare le ormai poche attività storiche, tipiche e tradizionali, presenti nella città del Palladio. Il rischio è infatti l’omologazione commerciale e la perdita dell’identità vicentina. Un rischio che dobbiamo scongiurare, anzi: dobbiamo tutelare la nostra tipicità, va difesa, consolidata e promossa. Inoltre, va posta attenzione alle dinamiche finanziarie dietro a questi investimenti di capitali stranieri in terra vicentina. Non possiamo permettere la svendita dei gioielli di famiglia”.

Non si tratta di una chiusura agli investimenti dall’estero o contro la presenza di attività cinesi a Vicenza, anzi “ben vengano – ha concluso Zecchinato – ma non a condizioni più favorevoli rispetto a quelli nazionali e soprattutto locali. Proprio questi ultimi infatti andrebbero agevolati, non per campanilismi, ma per tutelare la nostra cultura e la nostra identità”.