GDF Vicenza: controlli antiriciclaggio sul commercio di oro. Verificato il rispetto delle sanzioni nei confronti della Russia

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Guardia di Finanza di Vicenza, controlli antiriciclaggio oro

Anche nella settimana che precede la fiera dell’oro di settembre, continua l’azione di monitoraggio da parte della Guardia di Finanza dei flussi finanziari e degli scambi commerciali riguardanti il metallo prezioso per eccellenza: un’attività che si inserisce tra le iniziative di prevenzione dei tentativi di aggiramento delle sanzioni adottate a livello sovranazionale nei confronti della Federazione Russa e che va a tutela della legalità e dell’integrità del sistema economico-finanziario.

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza, nell’ambito di una specifica iniziativa del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di finanza di Roma, hanno dunque effettuato diversi controlli antiriciclaggio nei confronti di operatori professionali del settore orafo, finalizzati – tra l’altro – a verificare il rispetto delle limitazioni di tipo finanziario e commerciale adottate nei confronti della Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina.

In particolare, a seguito dell’estensione all’import-export di oro delle misure restrittive già vigenti in materia di scambi finanziari, sono finite sotto la lente di ingrandimento degli investigatori del Nucleo di polizia economico – finanziaria del capoluogo berico le operazioni di acquisto e vendita del metallo prezioso effettuate da due soggetti economici del settore, onde prevenire e reprimere possibili manovre di aggiramento dell’embargo.

A tal fine, sono state effettuate accurate ricostruzioni degli scambi commerciali volte all’individuazione di eventuali operazioni di triangolazione poste in essere con il coinvolgimento di intermediari conniventi in paesi terzi.

Sebbene non siano emerse criticità con riferimento al divieto in parola, le attività ispettive hanno consentito di individuare plurime condotte irregolari sotto il profilo del rispetto della normativa antiriciclaggio: in particolare sono state contestate violazioni per l’omessa compiuta verifica dell’identità della clientela e in materia di conservazione e aggiornamento delle relative anagrafiche che prevedono la comminazione di sanzioni amministrative che variano da un minimo di 5.000 euro ad un massimo di 100.000 euro.

Si tratta di comportamenti particolarmente insidiosi che consentono di celare la reale identità di coloro che eseguono le operazioni e, perciò, oggetto di costante attenzione nel corso delle ispezioni antiriciclaggio eseguite dal Corpo.