Alla fine dei primi sette mesi del 2024, il Veneto si conferma una delle regioni più sicure in cui lavorare, con un’incidenza di mortalità sul lavoro tra le più basse del paese. Secondo l’ultima indagine dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, tutte le province venete si trovano in “zona bianca”, fatta eccezione per Venezia, che rimane in “zona arancione”.
Rispetto allo stesso periodo del 2023, si sono registrati 14 decessi in meno, pari a una diminuzione del 27,5%, mentre il numero complessivo di denunce di infortunio è aumentato dello 0,7%.
Le province con il maggior numero di vittime sul lavoro sono Verona (11), Venezia (10), Padova (9), Treviso (4), Vicenza (2) e Belluno (1). Venezia ha anche registrato il maggior numero di decessi in occasione di lavoro, con 8 vittime, seguita da Verona con 6.
“Sono 37 le vittime sul lavoro in Veneto nei primi sette mesi del 2024. Oltre 5 decessi ogni mese, un numero ancora troppo elevato. Tuttavia, il Veneto continua a essere una delle regioni più sicure, con un’incidenza di mortalità tra le più basse d’Italia”, ha dichiarato Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio. Nonostante la riduzione del numero di decessi, Rossato ha sottolineato la crescita delle denunce di infortunio totali, che sono aumentate dello 0,7% rispetto al mese precedente.
Il rischio di mortalità sul lavoro in Veneto a luglio 2024
A luglio 2024, il rischio di infortunio mortale in Veneto è di 10,3 morti per milione di occupati, quasi la metà rispetto alla media nazionale di 18,7 (qui i dati per provincia). La provincia di Venezia, con un’incidenza di mortalità pari a 21,3, rimane l’unica in “zona arancione”, mentre le altre province registrano valori inferiori alla media nazionale, come Treviso (2,5), Vicenza (5,1), Belluno (11,1), Padova (11,5) e Verona (13,8).
Infortuni totali a fine luglio 2024
Nei primi sette mesi del 2024, sono stati rilevati 37 decessi, rispetto ai 51 del 2023. Di questi, 23 sono avvenuti in occasione di lavoro, mentre 14 durante il tragitto casa-lavoro. Verona guida la classifica delle province con più vittime totali, seguita da Venezia, Padova, Treviso, Vicenza e Belluno. Tra le vittime, sei erano lavoratori stranieri.
Il numero totale di denunce di infortunio in Veneto è stato di 41.921, pari all’11,9% delle denunce a livello nazionale. La provincia di Verona è quella con il maggior numero di denunce totali (8.080), seguita da Vicenza, Treviso, Padova, Venezia, Belluno e Rovigo.
Il settore manifatturiero il più colpito
Le attività manifatturiere sono il settore con il maggior numero di denunce di infortunio in Veneto, con 7.845 casi registrati. Seguono i settori delle costruzioni, commercio, trasporti e magazzinaggio, e sanità.
Infortuni per genere e nazionalità
Le denunce di infortunio riguardano principalmente gli uomini, con 28.130 casi rispetto ai 13.791 delle donne. Per quanto riguarda i lavoratori stranieri, sono state presentate 10.867 denunce di infortunio, di cui 9.028 avvenute in occasione di lavoro.
L’incidenza degli infortuni e la zonizzazione
L’incidenza degli infortuni mortali misura il numero di lavoratori deceduti ogni milione di occupati in una determinata area. L’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering ha creato una mappatura che classifica le regioni in diverse zone di rischio, da quella bianca (bassa incidenza) a quella rossa (alta incidenza). Il Veneto, attualmente in zona bianca, continua a essere una delle regioni con il tasso di mortalità sul lavoro più basso in Italia.