Fnp Veneto: «Anziani fragili in difficoltà per le nuove scadenze sulla disdetta degli appuntamenti medici»

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sanità, cambiano regole disdetta visite, fnp veneto preoccupato per anziani fragili

Fnp Veneto, il sindacato dei pensionati Cisl, ha espresso preoccupazione per le nuove regole sulla disdetta degli appuntamenti per visite ed esami medici. Dal 1° settembre le nove Ulss del Veneto, attuando il provvedimento regionale 626/2024 sulle liste d’attesa,  richiedono che una prestazione prenotata venga disdetta con un preavviso di almeno 4 giorni lavorativi (erano 3), pena il pagamento del ticket per la prestazione non erogata, anche se si è esenti. A pochi giorni dalla novità, ai telefoni delle Fnp territoriali del Veneto sono arrivate richieste di chiarimenti e manifestazioni di preoccupazione da parte degli utenti anziani.

Tina Cupani fnp Veneto
Tina Cupani, segretaria generale di Fnp Veneto

Tina Cupani, segretaria generale Fnp Veneto, ha spiegato che pur comprendendo le ragioni del sistema sociosanitario regionale, non va sottovalutato il fatto che per gli utenti anziani questo cambiamento potrebbe creare grosse difficoltà: «Statisticamente – ha detto Cupani – sono le persone molto anziane e fragili quelle che più richiedono prestazioni, e spesso sono proprio loro a “perdersi”, in particolare quelle che non possono contare su un pieno sostegno familiare o non sono avvezze alle tecnologie. Era già complicato il preavviso minimo di tre giorni, temiamo questo ulteriore anticipo».

Certamente le mancate disdette sono un problema oggettivo, e sono “l’altra faccia” delle liste d’attesa, dato che la Regione parla di 15mila prestazioni al mese che “saltano” perché l’utente non si presenta. Ed è chiaro che più giorni ci sono a disposizione, più facile è “ricollocare” un appuntamento saltato, tuttavia, un preavviso minimo di 4 giorni lavorativi significa dover comunicare la cancellazione di una visita anche una settimana prima: nel provvedimento si indicano come eccezione “casi di forza maggiore”, ma non è precisato che cosa si intenda. Le Ulss sono tenute a ricordare all’utente la sua prenotazione con un promemoria da inviare almeno 6 giorni prima, con sistemi di messaggistica “analogici o digitali”, ma non ci può essere certezza di lettura soprattutto se il destinatario non ha molta dimestichezza con il cellulare.

«Conoscendo la realtà che rappresentiamo, nell’ambito del tavolo permanente sui temi sociosanitari che come sindacati abbiamo con la Regione, proporremo un confronto sulle mancate disdette», ha concluso Cupani, «chiederemo di conoscere il “peso” degli anziani in questo fenomeno, e di valutare insieme tempistiche o modalità alternative universali per tutte le Ulss, affinché nessuno venga penalizzato eccessivamente: il sistema che si trova buchi che poteva destinare ad altri pazienti, o l’anziano stesso che si trova a pagare una “penale” evitabile». È la stessa base che chiede alla Fnp di attivarsi perché, ad esempio, al momento emerge un comportamento diverso da Ulss a Ulss anche nell’invio dei promemoria.